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Due su due, sette su sette. Non stiamo dando i numeri, ma si tratta del brevissimo riassunto del rendimento azzurro e bianconero in questo inizio di Mondiale femminile. Sì, perché le ragazze stanno facendo emozionare l'Italia intera, acquistando piano piano entusiasmo, tifo e consensi, in un periodo decisamente particolare per il nostro calcio. Dal 2014 al 2022, infatti, questa è e sarà l'unica spedizione di una Nazionale maggiore, che vale la pena seguire, tifare e raccontare. 

IL PERCORSO - Azzurre di carattere, di talento, con tanta voglia di stupire e conquistare sempre un pezzetto in più. Sono le non professioniste del nostro calcio, che però hanno dimostrato di essere forti e soprattutto professionali, sbancando nei primi due impegni: prima la rimonta, all'ultimo minuto contro l'Australia - una delle favorite del girone e tra le candidate alla vittoria del Torneo -, poi la cinquina alla Giamaica, con un risultato più netto e rotondo di quel Brasile che l'Italia affronterà nell'ultima decisiva sfida. Insomma, già un successo, che recita: qualificazione aritmetica agli ottavi. In palio c'è ancora il primo posto nel girone e poi, naturalmente, tutto quello che verrà dopo. Obiettivo? Non porsi limiti.

LE TRE BIANCONERE - Ma in tutto questo c'è un filo conduttore, chiaro e curioso, che ha coinvolto parte della storia del nostro calcio: il legame tra la Juventus e l'Italia, tra i successi dell'una e dell'altra. Ed è ciò che i dati raccontano: 7 gol su 7 della nostra Nazionale al Mondiale sono stati segnati da giocatrici della Juve. 3 Bonansea, 3 Girelli, 2 Galli. La prima è un bomber che si ispira a Cristiano Ronaldo, veloce e micidiale partendo dalla fascia, in grado di concludere in tutti i modi; la seconda un numero 10, vero e proprio, che negli anni da prima punta ha abbassato la sua posizione per scoprirsi regista d'attacco, con qualità difficilmente trovabili; e, infine, un mediano a due volti, "mastino" in fase difensiva, supporto regista con il pallone tra i piedi e, perché no, centrocampista con gol nei piedi. 

ITALJUVE - Tre di quelle otto ragazze bianconere che costiuiscono la spina dorsale della Nazionale di Milena Bertolini (avrebbero dovuto essere 9 senza l'infortunio di Salvai), dalla porta all'attacco. Nell'undici titolare ci sono sempre, infatti, Laura Giuliani tra i pali, con Gama davanti a sè, poi Cernoia, Galli e la rientrante Rosucci (che ha perso causa lungo infortunio la maglia da titolare) sulla linea mediana, a coprire e innescare le trame di Bonansea e Girelli, velocità e tecnica azzurro-bianconera, goleador di questo show iniziale. Insomma, poco di nuovo per chi ha seguito la Juve durante l'ultimo anno e, più in generale dalla sua creazione, avvenuta due anni fa. Un blocco che ha portato il club bianconero a vincere due scudetti consecutivi, che - va specificato - non nasce dalle giovanili juventine, ma che in questi colori si è ritrovato dopo le esperienze in giro per l'Italia (soprattutto al Brescia) e che lì ha rafforzato il suo dominio. E' quasi una legge non scritta, qualcosa che ci si porta dietro come retaggio del calcio maschile, ma che trova nuova linfa anche in quello femminile, all'inseguimento di un sogno. E' sempre ItalJuve.