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C’è un filo rosso che collega Juventus ed Ascoli, reso ancora più evidente dall’arcobaleno dipinto da Luca Clemenza in una serata per lui indimenticabile alla Red Bull Arena di Harrison, New Jersey. L’ex numero 10 della Primavera di Grosso ha sfoderato l’ennesimo capolavoro della sua giovane carriera, pronta alla svolta dopo questa nuova estate di preparazione agli ordini di Allegri e una stagione in prestito al Picchio. Sì, anche il pubblico dello stadio Del Duca ha potuto apprezzare la crescita di questo classe ’97, esattamente come aveva fatto con diversi altri talenti dal sangue bianconero.

GLI ANNI DI ANASTASI E BRADY - Tutto parte con Costantino Rozzi, indimenticato numero uno della Del Duca Ascoli dal 1968. Presidentissimo illuminato, fu lui a portare nelle Marche un giovane Carlo Mazzone, una scelta che avrebbe cambiato la storia del club: dalla Serie C alla Serie A in sei anni. La parabola del Picchio agevola l’approdo di campioni impensabili fino a pochi anni prima: nel 1978 è il turno di Pietro Anastasi. Cambia la squadra, ma i colori rimangono gli stessi, in un connubio tutto bianconero. Il Pelé bianco, arrivato al termine di una grandissima carriera, disputa due stagioni con i marchigiani. Nel 1986 lo imita quel Liam Brady protagonista dello Scudetto vinto all’ultima giornata nella stagione 1981-82 (con il famoso rigore calciato contro il Catanzaro): un altro ex Juve ad illuminare Ascoli.

I TALENTI DI OGGI E DOMANI - Arriviamo così a Luca Clemenza, e prima ancora ad Andrea Favilli. Proprio loro, i due volti giovani più in vista nella Juventus impegnata nella tournée statunitense, sono esplosi definitivamente ad Ascoli. Il centravanti (autore di una doppietta da sogno contro il Bayern Monaco) è arrivato in prestito nelle Marche nel 2016 dal Livorno, prima del riscatto operato con la regia fondamentale della Juve, che quel ragazzo toscano lo aveva già apprezzato con la maglia della Primavera. Con lui ha strappato applausi un ragazzo che ad Ascoli ci è nato, Riccardo Orsolini: il club di Agnelli lo ha prelevato nel gennaio 2017, lasciandolo per altri sei mesi nella propria città per poi cederlo in prestito ad Atalanta e infine Bologna. La strada Torino-Ascoli l’ha invece percorsa senza deviazioni Clemenza, giovane fantasista che alla prima esperienza in Serie B ha collezionato 2 gol e 7 assist. Sei anni prima di lui anche Filippo Boniperti, nipote di Giampiero: non è un caso. Sono lontani i tempi di Rozzi: i vecchi campioni ex Juve si sono trasformati in giovani promesse che quella maglia potranno vestirla ancora in futuro. Ma il filo rosso che collega la Vecchia Signora al Picchio è più forte che mai.