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Juan Cuadrado ha cambiato la partita contro il Napoli, riaffermando la sua importanza in questa Juventus. Il colombiano, divenuto quasi un problema nel 4-3-1-2, ora è la chiave, con Mandzukic, del successo nel 4-2-3-1. Come cambiano le cose. E Sky Sport l'ha sentito in esclusiva. Questi gli argomenti più interessanti toccati dall'ex Chelsea.

GRUPPO - "Tutti siamo importanti per la squadra e dobbiamo essere sempre a disposizione sia che si giochi sia che non si giochi per dare il 100% per la squadra".

NAPOLI - "Secondo me non è stato solo il mio ingresso. Ha inciso la voglia di fare risultato e di ribaltare la partita. È stato decisivo il contributo di tutti che è la cosa più importante".

IL RIGORE - "Potevo andare un po' più avanti, ma ho sentito che mi ha travolto e non potevo fare più nulla, ma sono cose che succedono nel calcio. L'importante è che abbiamo fatto una buona partita e magari meritavamo ancora di più, perché abbiamo giocato meglio e penso che questa sia la cosa più importate". 

GARA DA EX .- "A Udine ho fatto una buona esperienza, perché è stata la prima squadra che mi ha fatto fare il salto dalla Colombia all'Europa. Mi ha fatto adattare alla parte tattica e non mi ha fatto crescere in fretta, però, è stata una bella esperienza. Ho giocato pochissimo, ma si impara sempre qualcosa da quei momenti".

L'OBIETTIVO - "Sono tutte partite importantissime per noi. Dobbiamo cercare di vincerle tutte e dobbiamo cercare di stare più lontano possibile da quelli che ci inseguono".

SFIDA COLOMBIANA - "Non abbiamo ancora parlato. Parliamo di solito quando si avvicina la partita. Però, prima abbiamo la partita di Udine e speriamo vada tutto bene".

IL MODULO .- "IL 4-2-3-1 mi piace, ma al di là dei moduli, come ho detto sempre, quello che conta è la fame che metti, è la determinazione, la grinta di volersi sacrificare e di voler correre e fare risultato. Quello è la cosa più importante