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Cristiano Ronaldo sbarca a Torino, pronto per le visite mediche. Il portoghese è già un giocatore della Juventus e oggi svolgerà le ultime formalità. Per raccontarlo, da un punto di vista un po' diverso, è intervenuto il mental coach Sandro Corapi. Ecco le sue parole a Tuttosport: «Innanzitutto è un grande campione, di solito un professionista di questo tipo sa come mettere a proprio agio tutti gi altri. Dal punto di vista tecnico aumenta il livello di motivazione, si può generare un miglioramento del tasso tecnico non indifferente per tutta la Juventus. Ronaldo è un fenomeno vero, scatta l’emulazione dei compagni. Tutti non vedono l’ora di cominciare ad allenarsi con lui, vogliono capire e vedere». 
 
CR7 trova una realtà fatta di diversi livelli. 
«Per i giovani sarà importante il contatto con CR7, per apprendere dalla sua esperienza internazionale: è un leader nato. Ma anche i senatori metteranno in conto che è un conto è vivere Ronaldo come un avversario, un conto è averlo al fianco: è lì che ti guarda, ti osserva. Aumenta assolutamente il senso di responsabilità dei più anziani». 
 
Una responsabilità che lo stesso Ronaldo deve avere nei confronti della storia della Juventus. 
«Quando seguivo Hernanes lui mi diceva: fin dal primo giorno in cui entri nello spogliatoio della Juventus respiri un’aria particolare, avverti qualcosa di veramente importante. A monte Ronaldo sapeva perfettamente dove sarebbe andato». 
 
Come sarà il rapporto con Allegri? 
«I grandi si annusano, così faranno Ronaldo e Allegri. Sono due campioni, tra gente così ci si capisce al volo: basta un solo sguardo. Viaggiano sulla stessa frequenza d’onda, ce l’hanno scritto nel Dna». 
 
Il tecnico bianconero avrà un ruolo ancora una volta fondamentale. 
«È un grande gestore delle risorse umane e un eccellente comunicatore, creerà le condizioni perché CR7 sia uno stimolo e uno sprone al miglioramento collettivo. Scatterà qualcosa nelle mente dei giocatori, si tenderà a emulare chi fa meglio perché tutti vogliono fare bella figura davanti a un fenomeno. Sarà un beneficio tecnico per la squadra intera». 
 
Che cosa l’ha colpita di Allegri alla Juventus? 
«La capacità di modulare la comunicazione, quando parla non lo fa sempre allo stesso modo. È un comunicatore e un motivatore situazionale, in base alla partita o al giocatore. Non comunica mai allo stesso modo. Lo fa per il singolo oppure per la squadra. In bocca a lui le parole si rivelano un’arma estremamente vincente. È un grande da questo punto di vista». 
 
Lo si è visto la scorsa stagione, nel modo in cui aveva gestito i giorni dopo la sconfitta in casa con il Napoli. 
«La comunicazione influenza la testa del giocatore. Un allenatore di alto livello deve essere un comunicatore di altrettanto grande livello. Allegri sfrutta la comunicazione di impatto mediatico per inviare un messaggio allo spogliatoio. Lo ripeto: è un situazionista, sa capire al volo le circostanze». 
 
E gli avversari di Ronaldo? 
«Diciamo che la fama precede la sua presenza. Sapere di trovarselo di fronte in campo genererà lo stress. Chi dovrà contrastarlo andrà incontro a una gestione emozionale particolarmente forte. Si altera letteralmente lo stato di coscienza. È qui che entra in gioco il mental coach, per aiutare a far sì che la carica nervosa si trasformi in energia positiva. Anche perché, un domani, chi deve marcare Ronaldo potrà raccontarlo». 
 
In definitiva: che cosa sarà CR7 per il calcio italiano? 
«Uno tsunami, c’era bisogno di uno così. Il suo arrivo influenza le folle, riempie gli stadi. CR7 è un fenomeno da sfruttare».