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Massimiliano Allegri a Napoli perde tre punti, perde una partita che sembrava indirizzata bene e vede gli altri scappare, litigando anche con Luciano Spalletti. Tanto nervosismo nel post-gara, quello che lascia una gara come quella con il Napoli e una partita persa così. La Juve si fa troppi gol da sola, perde ancora, scivola in classifica e mentalmente non è ancora lei. E la pressione sale. Così nasce l'alterco con Spalletti, a cui Allegri rimprovera il condizionamento arbitrale, così si arriva al faccia a faccia, con gli uomini di Juve e Napoli evitano un contatto più ravvicinato, con anche Andrea Agnelli che invita alla calma. E Spalletti, in conferenza, sbotta: "Maremma appestata. Faccio casino con l’arbitro io? È una cosa che non si può sopportare... Non me l’aspettavo, sono andato a rincorrerlo all’inizio e alla fine per salutarlo, lui è andato via. In campo ci sono state frizioni? No, è falso. E poi io ho sempre perso, una volta che vinco mi viene a fare la morale". 

Il problema per Allegri è più grande di questo. La Juve non è più se stessa, litiga con la classifica e con la fase difensiva, si scioglie in un attimo e si spegne senza motivi apparenti. E' la versione più lontana possibile dalla sua prima Juventus, tanto solida ed efficace. Una crisi che prosegue dallo scorso anno e che vede una vittoria come miraggio, per ora. Una crisi che porta ai nervi tesi. Il campionato è lungo, è vero, ma la rimonta oggi sembra meno probabile. Come racconta la Gazzetta, "lo juventino è preoccupato di passare una stagione a guardare con il cannocchiale le squadre felici e sa da tempo che il lavoro da fare è tanto, che i processi mentali a cui tiene sono da ricostruire, che la Juve ha problemi generali e particolari". Il particolare si analizza più facilmente, il discorso generale però è più complesso.