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Per iniziare ad affrontare la questione ‘CR7 centravanti nel gioco di Sarri’, mi è parso utile in primo luogo riflettere sui gol del portoghese con Allegri. Li ho rivisti tutti suddividendoli per categorie. Ho scomposto le azioni da cui sono nati, con lo scopo di individuare la natura dell’ultimo passaggio, la dinamica e i principali assistmen dell’alieno. Poi mi sono andato a guardare tutti i gol di CR7 al Real. E quelli di Higuain e Mertens nel Napoli di Sarri. È stato un viaggio pieno di lampi,  forse premonitore, certamente istruttivo.

Quando un allenatore come Sarri incontra una star del calibro di Cristiano Ronaldo non è detto che si freghi le mani a priori per il solo fatto di avere a disposizione una star. Per questo motivo quando i loro nomi sono stati avvicinati per la prima volta sul serio, ero più curioso che altro. Come tutti del resto. Ma dopo la conferenza stampa di Sarri, e soprattutto dopo aver analizzato a fondo il materiale che vi ho indicato, solo allora ho compreso quanto ben fondata sia l’ovvietà delle ovvietà: Sarri è veramente “arrapato” all’idea di allenare CR7. Credo si sia addirittura posto l’obiettivo di trasformarlo definitivamente in una prima punta. Basta spalle. Basta Mandzukic. È l’ora di spiccare il volo al centro di un tridente.     
 
L’ ASSIST DI DYBALA PER CR7 – I risultati dell’indagine condotta mi hanno lasciato anche leggermente allucinato. E triste. Possibile che Dybala abbia fornito un solo assist in tutta la stagione a CR7? Un assist che tra l’altro non è nemmeno un assist ma piuttosto un’apertura ordinaria (contro la Samp, nella gara di andata). Questa povertà associativa tra i due lascia davvero l’amaro in bocca.
 


In generale i gol di CR7 con Allegri fanno un’impressione strana. Si fatica a trovare il filo rosso. Cinque tap-in su palle sporche, vaganti dentro l’area, sei rigori, nove reti di testa, un tiro da fuori ecc.. Qualcuno potrebbe dire che segna ancora in tutti i modi, e non avrebbe neanche torto. Io direi però che quest’anno ha segnato comunque.
 
L’UNICO UNO-DUE VINCENTE - L’unico gol su una combinazione palla a terra, ad esempio, l’ha fatto nella gara di ritorno contro l’Inter. Pjanic si è dovuto alzare fin dentro l’area avversaria per offrirgli un  po’ di affinità elettiva e fraseggio nello stretto.   



Eccola qui, finalmente una triangolazione in gol. Un colpo di tacco del bosniaco per lo splendido mancino secco di Cristiano.   



ZERO FILTRANTI - Il dato che ritengo più significativo tuttavia (e sul quale ovviamente Sarri farà riflettere la squadra) è quello relativo ai filtranti per CR7: ZERO. Non un passaggio del genere ha portato al gol Cristiano in tutta la stagione.



Gli manca una fetta di gol. Le responsabilità sono certamente dei centrocampisti e degli esterni (evidentemente meno qualitativi dei vari Isco e Modric e Kroos). L’unico assist di Bernardeschi per CR7, pensate, è stato il cross contro l’Atletico Madrid in casa. Un cross, per l’appunto. In tutto ciò naturalmente pesa la mano di Allegri, il primo responsabile di questa carenza nel gioco a terra a ridosso dell’area avversaria. Sarri invece è il pasticciere che porta proprio quella fetta.     
 
LA TRASFORMAZIONE DEFINITIVA- Il suo sogno è innamorarsi di nuovo del suo centravanti. Come era avvenuto a Napoli con Higuain. È da allora che si dice che i due abbiano un rapporto speciale. Dopo la stagione del record di gol in campionato (36). Adesso Sarri vorrebbe proporre a Ronaldo la stessa centralità nel tridente, una storia d'amore anche più grande. CR7 forse teme di essere un po’ imbrigliato dal gioco del Comandante, ma si deve fidare, deve lasciarsi guidare. Deve comprendere che sarà soprattutto il contesto attorno a cambiare, non tanto lui, che va già bene così, con quel fiuto straordinario per il gol che si ritrova dalla nascita. Lui vede la porta in tutti i modi, ancor più che il Pipita. Basterà metterlo in condizione di segnare non solo ma anche in questo modo. Il modo che gli manca, dopo un anno di Allegri.   



L'intelligenza tattica e la tecnica ce le ha di certo per assecondare da centravanti le idee di Sarri.  



E quando tornerà a scoprire, gol dopo gol, il piacere di associarsi nello stretto ai compagni (come succedeva a Madrid), lui e Sarri inventeranno allora infinite e nuove combinazioni, tutte da godere.