JOYA, GIOIA - Nuovo numero e nuovo Paulo. Più libero di muoversi e galleggiare tra le linee, più anarchicamente ordinato che mai. È un ossimoro? Sì, ma ormai abbiamo imparato che certi giocatori rendono possibile l'impossibile. E Dybala fa sicuramente parte di quella cerchia molto ristretta. Alla prima all'Allianz Stadium, fa impazzire i tifosi e la difesa avversaria. Quando retrocede per dettare tempi e inserimenti è da stropicciarsi gli occhi, quando si mette in proprio è pura essenza. Sono quei rari momenti in cui il tempo sembra fermarsi, e non perché il Var potrebbe cancellare tutto. Il tempo si piega al volere dei campioni, che fermano tutto, vedono e poi ripartono, facendo cose che non sarebbero normali. Pensano diversamente, e questa è una delle cose che più impressiona.
TUTTOFARE MAGICO - Nel finale Allegri gli chiede di fare il centravanti, il falso nueve, direbbero in Spagna. Lui inizialmente è perplesso, si volta verso Mandzukic, che quel ruolo l'ha ricoperto per anni, poi non batte ciglio. Senza timore e senza contraccolpi si mette avanti, attrae i difensori avversari, sfiora anche il gol del raddoppio e veste i panni del centravanti. Lo fa a modo suo, ovviamente, con tempi e movimenti non proprio tipici del ruolo, ma il risultato è bello ed efficace. Un incanto. E la sensazione è che quel '10' sia esattamente dove deve stare. Con la speranza che ci resti a lungo, perché le cose belle non stancano mai e di Dybala non se ne ha mai abbastanza. Quando si scende nuovamente in campo? Non vediamo l'ora di rivederlo.
@Edosiddi