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Dicono sia tormentato, stanco di sentire la pressione, nervoso a causa dei tanti umori di una squadra lunatica che continua a fare e a disfare la tela. Apre così il Corriere dello Sport, che poi prosegue: però è solo apparenza, figlia dell’illusione dei social, perché Allegri resta lontano da un frastuono che ha abbandonato quattro anni fa, e nella vita reale della Continassa si continua a mostrare con la solita sicurezza. Gli hanno chiesto la Champions e quella sta portando in dote alla Juve che verrà e lo stesso proverà a fare con la Coppa Italia, dopo essersi garantito la finale, come da "obiettivi chiari" di inizio stagione. Il noto è nelle giuste ambizioni della piazza, che però fanno spesso a pugni con la realtà: come si legge, anche se in panchina c’è lo stesso allenatore delle due finali di Champions e di 5 dei 9 scudetti di fila, in campo non ci sono più Bonucci, Chiellini, Barzagli, Pirlo, Pogba, Tevez, Morata e tanti altri. Ci sono però i giovani, tanti giovani, frutti di una semina che parte da lontano e che Allegri ha valorizzato mandando in campo la Juve più “under” degli ultimi 30 anni con 26 anni di media. 
 

 Juventus, l'eredità di Allegri è un patrimonio vero


Basta una vittoria per chiudere la pratica SuperChampions, forse già la prossima contro la Roma, che porterebbe la Juve a +9 dai giallorossi quinti con tre partite da giocare e con il vantaggio degli scontri diretti. Se a Vlahovic e compagni non dovesse riuscire il colpaccio, ci sarebbero comunque 10 giorni di fuoco per mantenere il margine dalle inseguitrici: dal 6 al 15 maggio, cioè dalla Roma... alla finale di Roma di Coppa Italia, con in mezzo la Salernitana già retrocessa che farà visita allo Stadium. Insomma, obiettivi ormai prossimi, che non arrestano i dibattiti sul valore della stagione bianconera e sul futuro. Sufficiente il terzo posto, senza coppe? Per i conti sì: il pass Champions vale 30 milioni, quello per il Mondiale forse 50, la Coppa Italia dai 5 agli 8 a seconda di come finirà, la final four di Supercoppa in Arabia da 2 a 8 e c’è pure una cifra che oscilla dai 17 ai 20 milioni per la posizione in A (2ª o 3ª) da riscuotere insieme alla fetta di torta dei diritti tv. Soldi buoni anche per il mercato di Giuntoli, che farà, probabilmente, con un altro allenatore. Il prossimo ciclo tecnico sarà triennale e il livornese ha il contratto fino al 2025; quindi o rinnova o parte, e la seconda strada sembra essere stata già intrapresa alla luce dei contatti con Motta e di quel feeling sempre vivo con Conte, scrive il Corriere. Parte dei tifosi hanno già fatto sapere da che parte stanno: prima lo striscione per il record di punti («Solo tu 1000 e più, immenso Allegri!») poi quello di sabato: «Mister Allegri devi restare, con te al Mondiale vogliamo andare!». Nonostante questi importanti attestati di stima, nelle ultime conferenze l’allenatore ha cambiato la sfumatura di certe dichiarazioni, facendo capire di essere arrivato all’epilogo.