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Roberto Beccantini, sul Corriere dello Sport, parla del momento che sta vivendo Federico Chiesa: "Da via Allegri, sede della Figc, ad Allegri via, i dibattiti tritano sentimenti e risentimenti: colpa del Feticista, nel solco della “fuga” di Dejan Kulusevski, se Federico, dal grave infortunio al ginocchio sinistro rimediato il 9 gennaio 2022 durante Roma-Juventus 3-4, non si è più ripreso. La speranza è che, sì, la colpa sia di Max. Solo sua. Tutta sua. Perché, in caso contrario, poveri noi.". Il giornalista poi affronta il tema legato al ruolo del giocatore della Juventus: " Brutto segno, quando la posizione, dentro o al confine del ruolo, cattura la polpa delle scaramucce. Allegri lo impiega da seconda punta in un 3-5-2 che sino all’1-1 con l’Empoli del 27 gennaio aveva proiettato Madama ad altezza Inter. Mi sarebbe piaciuto vederlo all’opera nel Liverpool di Jurgen Klopp; per poi, magari, tirare le somme. «In un viale senza uscita, l’unica uscita è nel viale stesso», sosteneva papa Karol Wojtyla. Per adattarlo, bisogna schierarsi e tradurre la metafora: chi è il “viale”, l’allenatore o il giocatore? 
Non discuto i limiti dell’Allegri-bis. Su un dettaglio, però, non ha torto: cercare, in Chiesa e da Chiesa, una manovra che sia “anche” orizzontale, per liberarlo dalle catene delle sgassate verticali che molto lo celebrano e moltissimo lo logorano; al netto degli spazi che i rivali, ora che lo hanno studiato, sempre meno gli concedono. Il sogno di un Chiesa in “doppia cifra” ci ha probabilmente confuso e illuso. Ma pure Federico deve aiutarci ad aiutarlo. E scegliere, “da” grande, cosa fare “di” grande."