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Aspettare con pazienza il proprio turno, non sentire il nome nell’undici di partenza dettato dal mister, sedersi in panchina e sostenere i propri compagni, tornare a casa senza essere scesi in campo. Ci vuole una grande forza mentale per sopportare tutto ciò, se capita con una certa frequenza. La stessa forza mentale che ci vuole per sfruttare appieno l’occasione e rispondere presente quando tocca a te dimostrare di meritare e poter portare nel rettangolo di gioco la maglia bianconera della Juventus. Il merito del tecnico della Primavera bianconera, Andrea Bonatti, è di non limitarsi alle dichiarazioni: la fiducia nel gruppo – nel suo complesso – c’è, la stagione è lunga, si giocano tante partite e tutti hanno avuto l’opportunità di mettersi in mostra. Tra di questi c’è l’esterno destro Gabriele Mulazzi.

LA STAGIONE - L’inizio di stagione di Mulazzi non è stato dei più semplici: 4 presenze nelle prime 12 partite, solo contro la Roma ha giocato per 90 minuti, una comparsata contro l’Atalanta a settembre e 2 presenze da titolare contro Bologna e Inter a febbraio; in mezzo alcuni problemi fisici che ne hanno limitato la crescita. Come già detto, però, la stagione è lunga, particolare e complicata e lo spazio c’è per tutti, bisogna solamente sfruttare le occasioni che arrivano. E questo è quanto fatto dall’esterno torinese, che ha fatto la trafila del settore giovanile nella Juventus e in questi anni ha imparato cosa vuol dire reggere la pressione dell’ambiente e cosa serve per reagire, anche nei momenti più difficili. La sua crescita, in termini di minutaggio e prestazioni, è stata esponenziale: da inizio marzo ad oggi ha giocato 4 partite da titolare, per tutti i 90 minuti, su 6 match totali.
IL PROFILO – Scrollata via di dosso la timidezza data dal salto di categoria, Gabriele Mulazzi ha cominciato a far vedere in campo le proprie qualità. Solitamente, Bonatti lo schiera come esterno basso a destra e se l’esterno alto propende verso l’interno del campo, l’intera corsia diventa la vasca olimpionica dove poter fare avanti e indietro. Non una grande fisicità, ma tanta corsa e propensione al sacrificio. Corsa, sì, ma mai a testa bassa e con il paraocchi. Visione di gioco e buone doti tecniche fanno di Mulazzi l’esterno moderno capace di giocare a tutta fascia e partecipare attivamente – dalla fase difensiva a quella offensiva – al gioco della squadra. Il campionato Primavera è ancora lungo e le opportunità per mettersi ulteriormente in mostra non mancheranno. Nel suo ruolo è presumibile che alcuni dei presenti in rosa faranno il salto in Under 23 il prossimo anno; la prossima, quindi, sarà una stagione importantissima per Mulazzi che dovrà puntare a prendere la titolarità e proseguire su questi binari il proprio percorso di crescita.