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Prima c'è stato Aguero, poi Troy Deeney e Danny Rose. E ora N'Golo Kanté. Il centrocampista francese del Chelsea è uno dei pochi calciatori ad essersi esposto pubblicamente e aver rivelato le sue paure per la ripresa. Il coronavirus ha cambiato la quotidianità di moltissimi e anche i calciatori non sono immuni. Il campione del mondo è stato giustificato e sembra avere anche la ragione dalla sua parte. Come si legge su Repubblica, "il Chelsea lo ha dovuto dispensare dal presentarsi al centro sportivo di Cobham per le sedute di preparazione in piccoli gruppi. E' stato l'allenatore Frank Lampard ad autorizzare l'assenza di Kanté, la cui situazione familiare rende ancora più comprensibili i dubbi personali, che peraltro hanno l'ombrello della legge: gli avvocati di diritto sportivo interpellati dai club hanno chiarito che è del tutto legale, per un calciatore, rifiutarsi di riprendere l'attività durante la pandemia, se teme per la propria salute e per quella dei suoi familiari". Nonostante i test e i tamponi, tutti negativi, la ripresa della Premier sembra in salita.