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Due ipotesi per il taglio stipendi dei calciatori. Come riporta La Gazzetta dello Sport la prima è quella di "non pagare gli stipendi per il periodo di tempo non lavorato o richiedere uno sconto proporzionale. Esempio: per chi guadagna fino a 100mila euro ci sarà un taglio differente da chi ne guadagna fino a 500mila, e differente ancora da chi riceve più di un milione all’anno e così via, fino ad arrivare a una decurtazione percentuale del 30%. Il governo potrà riconoscere uno strumento legislativo valido a intervenire oppure, se riconoscerà la facoltà d’intervento in una delle leggi già in atto, potrà essere sufficiente una linea concordata tra Lega e Figc. Nel primo caso un intervento dei consigli dei ministri sarebbe definitivo e richiamerebbe il sistema francese, dove è possibile la disoccupazione parziale per tutti i dipendenti, calciatori compresi. Altrimenti si cercherà un accordo tra le parti: una soluzione unica che dalla Lega sia recepita dalla Figc e dai giocatori che eviti singole contrattazioni tra presidenti di club e tesserati".