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Avete visto Frabotta? E Rabiot? E Dragusin? Che meraviglia! Come no! Ma: avete visto la Spal? La Juve ieri sera ha giocato in scioltezza da cavalleria leggera contro una squadra che glielo ha permesso. Con tutto il rispetto per gli avversari, quinti in serie B, entrati in campo allegri e sbarazzini, nel modo in cui nessuna (o quasi) squadra affronta i campioni d’Italia. Non lo ha fatto il Milan, e si è visto, ma a cominciare da Crotone, Benevento, Fiorentina (la stessa Inter) di solito contro i bianconeri si gioca col 5-4-1: tutti dietro su due linee ravvicinate e una punta - tre centimetri dalla linea di metà campo - pronta a scattare sul lancio, sulla respinta o su un pallone che, magicamente, non va in tribuna.

Pasquale Marino, invece, intendeva dare un saggio di bravura e di coraggio, mostrando che la sua squadra sa attaccare fino a costringere, talvolta, i più titolati avversari nella propria metà campo e così ha subito una cospicua serie di contropiedi micidiali. Lo diciamo perché non si covino troppe illusioni: i problemi restano. La mentalità sarà quella giusta, ma contro squadre chiuse, capaci di ripartire, la Juve soffrirà ancora.

Se Frabotta sembrava Cabrini, piuttosto che sperare in una repentina metamorfosi è lecito arguire che non veniva marcato da nessuno: era come se fosse stato dimenticato; un altro mondo rispetto al duo Barella-Hakimi. Lo stesso dicasi per Rabiot. È stata la sua miglior partita da quando è in Italia, semplicemente perché aveva praterie davanti a sé e siccome dà il meglio nella progressione libera e il peggio nello stretto affollato, ieri sera ha avuto l’opportunità di dimostrare come gioca con 20-30 metri di campo senza avversari davanti. Forse in allenamento, alla Continassa,
giocano anche così, per questo ogni tanto Pirlo lo mette in campo.

Peccato che non succeda spesso di avere a disposizione tanti spazi. E il punto è questo: se gli spazi non glieli regalano, la Juve li sa inventare assai poco. Ecco che, allora, nasce una sensazione: la partita quasi perfetta di ieri sera sarà difficile da ripetere per Frabotta (il quale ha comunque la scusante dell’età) e soprattutto per Rabiot, a meno di non incontrare squadre ingenue e “simpaticamente” spericolate. Non proprio da Roxy Bar, comunque alla Vasco Rossi.