
Continuare a credere nello scudetto Juve è semplice illusione: i tre motivi
Del resto, è successo a tutti. Ciclicamente. Il super Milan ci ha impiegato 10 anni prima di tornare dove gli compete. L'Inter più o meno. Il Napoli vive anni d'altalene e Roma e Lazio scrivono costantemente una storia diversa. Solo i bianconeri si erano mantenuti ad altezza tricolore, per nove anni di fila: i passi falsi di queste due stagioni raccontano la straordinarietà di quanto compiuto. Ma indicano allo stesso tempo anche un paragone impietoso tra ciò che è stato e ciò che inevitabilmente è e sarà.
Per tre motivi, continuare a credere nello scudetto Juve è semplice illusione: scoprili nella gallery dedicata.

LA DIFFERENZA DI ROSA. Quando la Juve perde con il Sassuolo - guarda un po' - siamo alla decima giornata e i punti sono undici. Sono comunque tanti, ma non sono tredici. Se (come dice Allegri) un solo punto fa la differenza, figuriamoci un paio in più mentre davanti si corre a velocità da Formula1. La sostanziale differenza rispetto a 6 anni fa sta però nella rosa: ricordate quel centrocampo? E la solidità difensiva subito ritrovata?

LA VOCE GROSSA. Subito dopo il match di Sassuolo, Buffon, davanti alle telecamere, fece una diagnosi perfetta della malattia bianconera: tutti i preamboli non avevano più senso, tutte le attenuanti erano sparite. Lui per primo, insieme agli altri senatori, raccolsero i malumori e li trasformarono in rabbia per andare avanti. Oggi c'è chi sa prendersi queste responsabilità? Chiellini a parte.

ANTAGONISTE VERE. La Juve si ritrovò il Napoli scioltosi sul più bello: il sorpasso fu un gioco da ragazzi e controfirmato da Zaza. Adesso? Non ci sono solo gli azzurri, anche il Milan va a velocità raddoppiata. E l'Inter è lì, e la Roma risale, così come lo fanno Lazio e Atalanta. Il discorso Champions è estremamente complicato, al resto ora non ha senso pensare
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