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Le suole consumate indicano i passi fatti, in avanti e indietro. Il marciapiede come unico appoggio indica invece lo stallo, l'attesa, le ore che non passano mai tra sole che va, sole che viene, sole che scompare e lascia spazio al vento freddo. Non è stata una giornata semplice, alla Continassa. Né all'esterno, né all'interno. Ma quel che conta è sempre il risultato finale, e cioè l'incontro e i suoi contenuti, in un pomeriggio-fiume mai così determinante per il futuro prossimo della Juventus.

DIRIGENZA AL COMPLETO - Un allenamento a porte aperte - per i tifosi membri dei club DOC selezionati - e i sorrisi che si sprecano. Sembra il preludio a un assolato giovedì come tanti, con poche decine di tifosi ad aspettare i giocatori e questi ultimi che a fatica rompono il traffico per autografi e foto. Invece, all'interno delle mura, lì dove è proibito entrare pure con i pensieri, Allegri preparava i suoi punti all'ordine del domani. Rivoluzione, spogliatoio e convinzione: tre elementi cardine da cui ripartire e con cui convincere le frange estremiste della dirigenza, a partire da Nedved e finendo a Paratici. Nel mezzo, il presidente che ascoltava e valutava, così come fatto nella cena di ieri - durata tre ore, e non certo per la corposità delle portate. Dirigenza al completo, dunque. Con le figure di Claudio Chiellini e Federico Cherubini ad allungare il tavolo delle trattative interne. Cos'è venuto fuori? Una prima bozza di futuro. In cui Max c'è, probabilmente e solidamente ancorato alla panchina, forse con rinnovo. E da cui, alla fine, filtra una sensazione di 'matrimonio di convenienza' proprio stile Allegri: prima di vincere, si è pensato a non perdere. Domani ci sarà un'altra puntata, un nuovo incontro in cui tutte le parti in causa sperano di unirsi per una conclusione. Non sarà facile, come non lo è stato quest'oggi. All'orizzonte, però, altre strade non sembrano percorribili.