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    Tutti gli sfoghi di Antonio Conte: dalla Juventus all'Inter ma anche in Nazionale, non ha risparmiato nessuno

    Tutti gli sfoghi di Antonio Conte: dalla Juventus all'Inter ma anche in Nazionale, non ha risparmiato nessuno

    • Andrea Ajello
    Fino ad ora si era visto un Antonio Conte molto riflessivo, sempre equilibrato, quasi mai andato sopra le righe. Eppure, da quando è arrivato al Napoli, di motivi per alzare la voce e fare "Conte" ne ha avuti. A metà aprile, quando mancano sei partite dalla fine della stagione, il tecnico ha deciso che era il momento giusto per il primo "vero" sfogo da allenatore del Napoli. O magari, non era neanche preparato, ma c'è semplicemente stato, d'impulso.

    In questo caso non è entrato nel dettaglio come magari altre volte in passato ma il messaggio è comunque chiaro e include evidentemente anche la società:"Sono state dette tante cose ad inizio anno da parte mia, alcune posso confermarle, altre non posso confermarle. Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto: è stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi che Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. Ma in questi otto mesi ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare".

    Tutti gli sfoghi di Conte: dalla Juventus all'Inter


    Di sicuro non sorprende vedere Conte parlare senza peli sulla lingua. C'è chi lo considera una strategia per iniziare il "processo" di addio al Napoli, chi invece lo ritiene semplicemente uno sfogo di chi caratterialmente è "fatto così". In realtà, pensando a tutte le volte in cui Conte ha alzato i toni, non c'è una regola fissa. A volte lo ha fatto perché sapeva che se ne sarebbe andato, in altri casi solo come conseguenza di uno stato di frustrazione per qualcosa che non stava andando come immaginava. Ecco tutti i principali sfoghi di Conte nella sua carriera. 
     

    Il ristorante da "100 euro"


    Il più famoso riguarda la Juventus e quel "ristorante da 100 euro". Era maggio 2014; la Juve vinceva il suo terzo scudetto consecutivo ma in Europa era stata eliminata ai gironi di Champions League e in semifinale di Europa League. "Colmare lo svantaggio in Europa non sarà facile né tra uno, né tra due, né tra tre anni. Non si va in un ristorante da 100 euro pensando di pagarne 10. Uno fa i record, poi esce in semifinale di Europa League e si parla di cataclisma". Due mesi dopo arrivò a sorpresa la rescissione con il club bianconero.
     

    La frase dopo l'eliminazione con l'Italia


    In Nazionale ci furono delle dichiarazioni il giorno dopo l'eliminazione ai quarti dell'Europeo contro la Germania molto significative: "Non ho visto nessuno al mio fianco, non mi sono mai sentito appoggiato da nessuno". Anche in questo caso, poi arrivò la decisione di separarsi dall'Italia dopo due stagioni da commissario tecnico. 
     

    L'addio al Chelsea e la battaglia legale


    Più travagliata, soprattutto a livello legale, fu l'addio al Chelsea. Dopo la vittoria della Premier League al primo anno, la seconda stagione vide la squadra inglese faticare molto di più, con continue lamentele di Conte nei confronti della società per i mancati rinforzi. Nel luglio del 2019 viene licenziato per giusta causa anche se Conte farà poi ricorso vincendolo.


    Le critiche alla dirigenza  dell'Inter


    Non sono certo mancate le polemiche e le frecciatine di Conte nei due anni all'Inter. Fin da subito il tecnico si lamentò con la dirigenza: "Siamo molto indietro, soprattutto sulle cessioni. Dobbiamo darci una mossa, è importante avere tempo per lavorare con i giocatori". E ancora dopo una sconfitta in Champions contro il Dortmund: "Venisse qualche dirigente a dire qualcosa. A inizio stagione sono stati fatti errori importanti, non possiamo affrontare Champions e campionato in queste condizioni, è inutile nascondersi dietro a un dito".
     

    L'attacco ai giocatori del Tottenham


    La seconda esperienza in Premier è stata con il Tottenham. A differenza di quanto fatto con il Chelsea non vinse trofei e proprio su questo aspetto attaccò duramente i giocatori e in generale l'ambiente degli Spurs: "Sono abituati, non giocano per qualcosa di importante, non vogliono giocare sotto pressione, sono egoisti... la storia del Tottenham è questa, da 20 anni non hanno mai vinto qualcosa.Bisogna essere professionali, il club ci paga un sacco di soldi. I giocatori ricevono denaro e non mostrano spirito o senso di responsabilità. Per me questo è inaccettabile".


     

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