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Nonostante l’11° posto in classifica, i tifosi napoletani avranno lo stesso un valido motivo per recarsi in massa domenica sera a Fuorigrotta  per la sfida con l’eterna rivale Juventus:  andare a fischiare, spernacchiare e insultare Maurizio Sarri. Così come l’hanno fatto per anni con Gonzalo Higuain, adesso non vedono l’ora di riservare il medesimo trattamento pure al loro ex Comandante. La vendita dei biglietti sta infatti andando a gonfie vele, da prevedere il record d’incasso stagionale, detenuto finora dalla gara di Champions col Liverpool. Questo lascia immaginare  quanto sia forte il desiderio della gente partenopea di andarsi a sfogare contro Sarri al San Paolo.

CAMBIO DI ROTTA - Il tifoso in genere è, per natura, rancoroso e vendicativo; quello napoletano più di qualsiasi altro. Chi lascia Napoli per andarsene altrove è traditore a prescindere, se poi ti permetti di preferirgli addirittura  la Juventus, non ne parliamo proprio: non dovresti farti più vedere. Ricordate la minaccia del sindaco De Magistris ad Higuain?  “Meglio che non transiti per le vie della città”. Adesso è lo stesso primo cittadino, paladino del tifo partenopeo più viscerale, a ritenere il tradimento di Sarri peggiore di quello dell’argentino, perché lo avevano considerato uno di loro, il Masaniello perfetto per guidare un popolo intero contro i potenti che ce l’hanno col Sud e fanno di tutto per impedire al Napoli di rivincere uno scudetto. “Non avesse detto ‘prendiamoci il Palazzo!’ la delusione sarebbe stata minore” ha precisato De Magistris.

VAR - Proprio lui, Maurizio, l’allenatore che la sera del 22 aprile 2017 , col gol di Koulibaly all’Allianz Stadium , portò il Napoli a sfiorare quel sogno tricolore, dissoltosi poi nel weekend successivo in un albergo di Firenze, causa solita congiura plutoagnellocratica. La stessa che si sarebbe già messa in moto in vista della gara di domenica sera, con la designazione al VAR dell’arbitro Rocchi, per i napoletani “uno che dorme alla Continassa”
Tanto per rinfrescare la memoria a qualcuno lì nel golfo, Rocchi è quello che nell’ultimo Napoli-Juve del 3 marzo scorso assegnò  agli azzurri un rigore inesistente, pur con l’ausilio della moviola, così come non espulse Koulibaly (già ammonito) dopo un fallo da rosso diretto su Dybala.  E sempre Rocchi fu l’arbitro dell’ultimo storico successo napoletano a Torino.

SCELTE - Solite contraddizioni dettate più dall’esasperazione del tifo piuttosto che dalla ragione. Tanto quanto lo è il fischiare o spernacchiare Sarri, l’uomo del dito medio mostrato proprio ai tifosi juventini: con lui allenatore, il Napoli ha lottato per lo scudetto ed ha sempre ricoperto posizioni di vertice in campionato, qualificandosi puntualmente per la Champions League. Da quando non c’è più il Comandante, il Napoli non solo è fuori dai giochi (nel 2018/19, con Ancelotti “top player”, arrivò a distanza siderale dalla Juve) ma deve addirittura guardarsi  alle spalle, onde evitare una clamorosa retrocessione.
Anziché fischiato  per il suo tradimento, Sarri andrebbe capito: resosi conto che il presidente De Laurentiis non sarebbe stato in grado di attrezzargli una rosa competitiva, capace di contrastare e battere la Juventus, se ne volò a Londra. Emigrò dall’Italia proprio per rispetto di quella città e quel popolo azzurro tanto amato e col quale aveva condiviso tante battaglie, oltre ad aver reso il Napoli una delle squadre più apprezzate a livello europeo per il tipo di gioco espresso in campo. Tutto frettolosamente dimenticato. Tanto quanto la sua facilità nell’immergersi in toto nella figura dell’allenatore-ultrà , pronto ad attaccare i “non –colorati”, quelli con “la maglia righe” favoriti da arbitri e orari della Lega. Il “mai alla Juve” lo poteva pronunciare Maradona, simbolo del Napoli vincitore dei suoi unici 2 scudetti e dell’unico trofeo internazionale per ora in bacheca, non Sarri, che non ci ha vinto nulla.

NIENTE PARAGONI - Altrettanto sbagliato fare il paragone con Conte, oggi tanto detestato dagli juventini: dopo 13 anni da giocatore, parecchi dei quali con la fascia di capitano al braccio, e 3 da allenatore scudettato, è normale che la gente bianconera lo considerasse un proprio pezzo di storia, immortalato con tanto di stella nella Hall of Fame dello Stadium. Vederlo all’Inter, la disturba parecchio. Stiamo parlando però di 2 situazioni diverse, non confrontabili.
E aggiungo: lo sanno, a Napoli ,che una parte considerevole del tifo juventino non ha ancora accettato Sarri, proprio per quello che disse contro la Juve quand’era da loro?
Però fischi e pernacchie, allo Stadium , finora non gliene hanno mai tributate. Magari li tengono da parte nel caso, a fine stagione, non dovesse vincere nulla.