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Conte pronto a lasciare Napoli? De Laurentiis fa un super tentativo
Sono questi gli argomenti con cui il presidente vuole fugare i dubbi del tecnico salentino. Dubbi che non nascono oggi, ma che affondano le radici nello scorso gennaio, quando qualcosa si è incrinato. Il Napoli era in testa alla classifica, ma aveva bisogno di ritocchi per difendere quella posizione: una valida alternativa dopo la partenza di Kvaratskhelia e un centrale d’esperienza per ovviare all’infortunio di Buongiorno. Invece, niente. Le trattative per profili importanti come Garnacho (valutato 75 milioni) e Comuzzo (40 milioni) si sono arenate rapidamente, e alla fine a Conte fu chiesto di "arrangiarsi" con Rafa Marin – che aveva già le valigie pronte per Villarreal – e con Okafor, arrivato in prestito dal Milan ma ancora lontano dalla miglior condizione fisica.
La reazione di Conte non fu plateale. Nessuno sfogo pubblico, nessuna polemica con la dirigenza. Solo un cambio d’umore evidente. Si chiuse in se stesso, ma si compattò con la squadra, spiegando ai giocatori che avrebbe affrontato con loro la rincorsa all’Inter, nonostante le difficoltà. Ha avuto ragione lui: ha portato il Napoli in vetta, sfruttando anche un inaspettato calo dei nerazzurri. Ora mancano solo 7 punti per chiudere il cerchio e consegnare al club partenopeo uno Scudetto che sembrava impossibile un anno fa, quando la squadra era precipitata al decimo posto.
Eppure, pensare a Conte sulla panchina azzurra anche per i prossimi due anni è, oggi, un esercizio complesso. Il tecnico leccese è notoriamente legato a un principio fondamentale: la serietà degli impegni presi. E il mercato di gennaio è stato, a suo modo di vedere, un tradimento.
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