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Un addio impulsivo. Adesso ad ammetterlo è anche Antonio Conte. Intervistato da Francesca Fagnani nel programma Belve, in onda su Rai 2, il mister leccese è tornato a parlare della sua esperienza bianconera e della città di Torino, che non ha abbandonato nonostante il giro del mondo e delle panchine.

L'ADDIO ALLA JUVE - Conte rivela poi l'addio più sofferto in carriera: "Quello di cui mi sono più pentito è quello alla Juventus dopo tre anni. Quando anche per le piccole cose vedi grandi problemi... Decisi di andar via".

IL CASO BOCHICCHIO - Il tecnico salentino non si nasconde anche sul caso del broker Massimo Bochicchio, che tra gli altri ha truffato pure Conte: "Mi è sembrato strano, tutto quello che è accaduto nel momento in cui è tornato in Italia, tutta questa libertà che gli è stata data. Era chiaro che aveva truffato tantissime persone. Ci sarebbe voluta molta più attenzione e io penso che ci sia stato un po’ di lassismo da questo punto di vista. Riuscito a recuperare qualcosa? Una parte, l'altra vedremo cosa accadrà".

MANCINI - Roberto Mancini ha lasciato l'Italia per prendere le redini della nazionale dell'Arabia Saudita. Al suo posto Conte cosa avrebbe fatto? "Non voglio entrare nella sua vicenda ma le posso dire che stando ai giornali l’Arabia avrebbe fatto un’offerta a Mancini come ad altri e mi ci metto anche io. Io ho rifiutato".

MOURINHO - Conte racconta anche una lite con José Mourinho, a cui una volta l'ex tecnico della Nazionale disse in tono minaccioso: "Vediamoci nel mio ufficio". A domanda di Fagnani, ha completato: "Io vengo dalla strada, non se lo dimentichi mai".

I CONTROLLI SUI CALCIATORI - Conte scherza infine sull'atteggiamento controllante con i giocatori delle sue squadre e in particolare sulle sue 'istruzioni' sui rapporti sessuali in periodo di competizione, di breve durata e con minor sforzo possibile. "Avendo un trascorso da calciatore ho esperienze pratiche che posso trasferire. Uno non può mettere dei limiti o proibire alcune situazioni, però sicuramente nell’imminenza della partita il consiglio è fare minimo sforzo possibile. Il minimo sforzo possibile significa essere passivi, l’altra parte deve essere molto attiva".