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Antonio Conte, ex allenatore della Juventus, che può tornare a Torino al termine della stagione in corso in caso di addio a Massimiliano Allegri, si è raccontato alla trasmissione "E poi c'è Cattelan", in onda su Sky. Queste le sue parole:

LONDRA - "Vivo ancora a Londra, abbiamo voluto dare una opportunità alla bambina di imparare l'inglese. Viviamo a Cobham, in campagna, dove si allena il Chelsea, quindi non c'è tantissimo da fare: passo tanto tempo sul divano a guadare partite e serie TV".

CHELSEA - "E' stata una esperienza importantissima per la mia carriera, un allenatore deve provare l'esperienza all'estero, altre culture e lingue. Sono soddisfatto, abbiamo vinto una Premier e giocato due finali di FA Cup in due anni".

CALCIO ITALIANO VS INGLESE - "Differenze? Ce ne sono tante, soprattutto prima della partita in Italia è come entrare in chiesa, mentre in Inghilterra il magazziniere parte con musica a palla dopo l'annuncio della formazione. L'approccio non è stato semplice, ma poi ti abitui. Su dieci cose diverse, è impossibile cambiarle tutte. Anche a livello nutrizionale è tutto molto diverso".

CORSA - "Effettivamente l'intensità che c'è lì è nettamente superiore, lo noti guardando le partite italiane e inglesi, c'è sicuramente meno tattica, si gioca sempre alla garibaldina".

EUROPEO CON L'ITALIA - "Si era creata davvero tanta unione tra di noi, si è pianto tanto nel momento della fine, era una decisione già presa".

MAZZONE - "E' stato uno dei miei maestri, mi ha insegnato tanto così come Fascetti. Personaggio tosto, passionale".

'HUEVOS' DI SIMEONE E CR7 - "Bisogna fare attenzione, questo è il tipico esempio. Ci dobbiamo ricordare che quello che diciamo e che facciamo durante la partita viene visto da tutti. Io penso che Ronaldo abbia risposto dicendo che gli attributi loro li avevano ancora più grossi, il gesto di Simeone li ha stimolati in vista del ritorno".

MOURINHO - "Bisogna dire che lui ha vinto il Triplete e tre titoli con il Chelsea, avrebbe tutta la possibilità di fare questi gesti. Ci vuole sempre grande rispetto del pubblico, ma stiamo parlando di un allenatore che ha vinto tanto e in quel gesto ha dimostrato la verità".

A GIUGNO - "Non so dove andrò. Dove andrei? In una squadra che ha un progetto che mi convince. Quando mi annunciano? A giugno".