commenta
Via all’inchiesta sportiva. Il Giudice Sportivo ha glissato sul caso Agnelli-Conte perché sul referto del direttore di gara non è stato scritto nulla, mentre avanza l'inchiesta della Procura FIGC. Come successo a Ibra e Lukaku. Il Giudice sportivo non ha potuto valutare gli insulti e i gestacci che hanno accompagnato la serata di Juve-Inter, semplicemente perché l’arbitro non li ha visti e ascoltati, ma la procura della Federcalcio ha aperto immediatamente un’inchiesta "relativa ai comportamenti di dirigenti e tesserati bianconeri e nerazzurri durante e al termine della gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia". 

L’apertura del fascicolo, si legge sulla Gazzetta, porterà nelle prossime ore all’audizione del quarto uomo, Daniele Chiffi, chiamato in causa da Conte. Anche per il derby con il Milan le indagini sono ancora in corso. Ora si procederà con l’acquisizione di tutti i video e gli audio per far luce sulla vicenda: ci saranno il dito medio di Conte, due volte, lo scontro Paratici-Oriali e lo sfogo di Andrea Agnelli. E poi si procederà con l’audizione dei tesserati coinvolti negli episodi. L’inchiesta - si legge - andrà avanti sul solito binario: indagini, bivio fra ipotesi deferimento e archiviazione, ipotesi patteggiamento, eventuale processo sportivo davanti al Tribunale Federale Nazionale. Per le sanzioni si oscilla fra una multa e una squalifica, minimo di 2 giornate per i tecnici e un mese di inibizione per i dirigenti.