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Altro giro, altra vigilia. La Juventus sarà di scena stavolta a Verona, dove affronterà l'Hellas in campionato. I bianconeri, reduci da un punto in tre partite, due sconfitte consecutive senza alcun gol segnato, devono necessariamente invertire la rotta per non perdere ulteriore terreno da chi segue e da chi precede. 


Conferenza Allegri pre Verona-Juve: la diretta


VERONA - "Sicuramente aver fatto un punto in tre partite non è un bel momento. 1 punto in 2 partite in casa. A Verona sempre complicato, è un campo difficile. Non stanno facendo male. Anzi Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni in cui è. Ha perso a Milano al 90', a Napoli nel finale. Ha pareggiato a Monza. Serve una bella partita, un atteggiamento migliore rispetto alle ultime partite, non come prestazione, ma soprattutto come attenzione ai dettagli".

CONTINUARE - "C'è qualcosa da cambiare? Continueremo così. Non sono tre risultati negativi che cambiano l'andamento della stagione. L'anno di Firenze fu diverso. 7 anni fa era diverso. Avevamo 7 punti di vantaggio, andammo a 4, ma c'era bisogno di cambiare secondo me. Ora non c'è bisogno di cambiare. Le prestazioni, sia con l'Udinese, con l'Empoli siamo rimasti in 10, con l'Inter stessa, non sono state brutte. Ma in linea con la stagione della Juventus nelle prime 22 partite. Andando a migliorare le prestazioni e i singoli. Abbiamo pagato nei dettagli. Non puoi prendere gol così con l'Udinese su palla inattiva, come fatto a Milano. Potevamo prendere gol su una ripartenza, ma i dettagli fanno la differenza, come in tutte le partite. Serve un atteggiamento di maggior attenzione nella cura dei particolari, che poi è quello che ti fa vincere o perdere le partite".

VLAHOVIC-CHIESA - "Valuterò. Federico sta venendo da un periodo, nell'ultimo mese e mezzo alternando allenamenti e non allenamenti, partite e non partite. Sarà importante nel finale di stagione. Dovrò valutare, ho 4 attaccanti. Milik, Yildiz e Vlahovic ci sono. Abbiamo Kean che sta lavorando e speriamo di riaverlo quanto prima. Tutti a disposizione. A prescindere da chi scende in campo o da chi subentrerà, l'importante è avere un atteggiamento diverso. Serve fare di più nei dettagli e nelle situazioni in cui si può prendere gol".



1000 GIORNI SENZA VINCERE - "Non è assolutamente frustrante. Sono stato fortunato ad avere squadre importanti che mi hanno regalato questi trofei. Come succede quando chiudi dei cicli e ne apri altri: le cose, a seconda del punto di vista, dai un valore o un altro. E' vero che sono 3 anni che non vinciamo un trofeo. Ma quest'anno c'è la Coppa Italia, non ci hanno fatto giocare la Champions comunque non per demeriti della squadra ma per altre problematiche. In una fase dove la società, da quando sono tornato, ha chiesto determinate cose e le stiamo portando avanti con i nuovi dirigenti. Al netto di ciò, la Juventus momentaneamente, dal 2011 non è mai rimasta fuori dalla Champions, parlando di risultati sportivi. Sembra cosa da poco quando ristrutturi e crei una squadra con giocatori diversi. Ma ci sono state anche squadre con 6-7 anni senza Champions. Non è scontato. La Juve era abituata a vincere trofei, quando ti abitui e ti alleni, quando non vinci non è frustrante, ma devi fare qualcosa in più per tornare a vincere e ci sono pure gli avversari. Ma intanto si è sempre garantita la Champions, che è un buon obiettivo. Dobbiamo farlo anche quest'anno, al momento non ci siamo ancora, mancano tanti punti, bisogna domani riprendere a fare punti e il cammino fino al 26 maggio".

JUVE DEL FUTURO - "Prospettiva? Facciamo un passo alla volta, è giusto così. Cerchiamo di finire l'annata cercando di fare il massimo, facendo tesoro di quanto buttato nelle ultime tre partite. Le prestazioni non sono state diverse, magari migliori delle iniziali. Abbiamo vinto diverse partite al 90', ci sono momenti in cui le cose vanno al contrario e dobbiamo essere bravi a non farle andare così. Bisogna riprendere il cammino. La Juventus ha una rosa con giocatori giovani, che hanno fatto esperienza di partite importanti, vedi Milano dove abbiamo giocato per il primo posto. Poi hanno dirigenti, con Manna e Giuntoli che faranno di tutto per rinforzare la squadra. L'anno prossimo la squadra, speriamo che ci saranno, speriamo, finché non ci sarà matematica... ci potranno essere molte più partite".

FUTURO - "Ho sempre detto e lo ripeto. Ho ancora un anno di contratto e stiamo lavorando bene quest'anno. Arriviamo in fondo nelle migliori condizioni". 

FASE DIFENSIVA - "Dettagli. Quando le cose vanno bene c'è un abbassamento di attenzione. Colpa di nessuno. Ma responsabilità di tutti, ma io per primo. Magari non sono riuscito a tenerla alta per battere l'Empoli e l'Udinese".

COSTRUZIONE - "Strigliate? Non servono in questi momenti. Un conto è il risultato e un altro è la prestazione. Con l'Udinese, vedendo un po' i numeri e non sono amante dei numeri, abbiamo tirato 13 volte in porta e tiriamo in media 13 volte. Le occasioni, la nostra media è 5. Con l'Udinese 6 se non sbaglio. Non è che la prestazione è stata peggiore. Il risultato condiziona il giudizio come sempre stato. Noi che siamo dentro bisogna analizzare la prestazione, non serve farsi travolgere dagli eventi. Quando vinciamo e quando perdiamo, mantenere l'equilibrio è la cosa più importante. Con l'Udinese fatta una buona partita. Nel dettaglio della palla inattiva c'è stato l'errore. E siamo stati puniti. In un altro momento la palla sarebbe andata fuori perché il calcio è questo. Ma bisogna rimettere attenzione nei dettagli". 

CHIESA-YILDIZ - "Più giocatori offensivi, più giocatori di qualità e meglio è. Poi però c'è l'equilibrio di squadra, il calcio non è un'equazione. Altrimenti sarebbe tutto facile. Capisco che questi discorsi vanno bene. Poi c'è da metterli in campo. I risultati. Il momento. La condizione. Importante però avere giocatori come Federico, che sarà importante da qui alla fine come all'Europeo con la Nazionale. Come Yildiz, che ha già un po' di partite. E come gli altri. Tutti insieme bisogna riprendere già da domani. Partita molto faticosa, come tutte, ma ora un po' di più perché serve più attenzione".

LAVORO PSICOLOGICO - "In questi momenti più parliamo e meno facciamo. Ora c'è molto da fare. Fare risultato è più impegnativo, arriviamo da un periodo negativo. Analizzate le ultime partite dicendo queste cose qui: mettere più attenzione nei particolari e nei dettagli. Dobbiamo correre e metterci al pari degli altri. Ottime qualità tecniche, ma se non ci mettiamo al pari degli altri facciamo fatica". 

ALCARAZ E DJALO' - "Che idea si è fatto di Alcaraz? Ragazzo bravo, sta crescendo, ha la capacità di apprendimento molto veloce. Normale, è da due settimane. Lunedì con l'Udinese non l'ho fatto entrare, c'era bisogno di altri in campo e sono contento di quanto sta facendo. Djalò viene da un infortunio, ha ripreso a lavorare bene con la squadra. Sta crescendo Magari avrà una possibilità di rendersi utile da qui alla fine della stagione".

CONTE - "Non so dove andrà ad allenare, è un grande allenatore e ha fatto ottime cose dovunque sia andato. Prima di pensare a questa cose, per noi è importante arrivare nel migliore condizioni a Verona. Poi arrivare in fondo alla stagione cercando di arrivare a giocare la Champions. Poi semifinale di Coppa Italia con la Lazio, avremo tre mesi da vivere con entusiasmo e passione e voglia di fare risultati".

 

Di cosa parla Allegri?


Il tecnico toscano risponderà naturalmente alle domande sullo stato fisico ed emotivo della squadra, certamente provata dalle difficoltà delle ultime due settimane. Rientrerà Danilo, così come Dusan Vlahovic: sul serbo saranno raccontate le ultime notizie sulla sua condizione. Troppo importante il suo apporto per la Juve.