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Ci siamo. Dopo Armando Picchi, Marcello Lippi e Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus andrà a sedersi un toscano. Rispetto ai primi tre, però, la definizione regionalista in questione va un po’ stretta a Maurizio Sarri.

Lui è nato a Napoli, il che lo rende diverso o comunque contaminato da un’aria particolare e speciale la quale non è soltanto quella che si respira per vivere. Venire al mondo a Bagnoli, tra i fumi dell’Italsider e il sudore dei suoi operai, segna. Fin dal primo vagito si inala non soltanto ossigeno, ma cultura e modo di pensare e sistema di vita. Fatalismo, disperazione, felicità, arguzia, intelligenza, simpatia, esagerazione, lealtà, disponibilità, paura. Una miscela che può essere un elisir oppure una pozione avvelenata. Un beverone che, comunque, ti rende diverso anche se poi vai a vivere da un’altra parte. Resti napoletano e sei unico.

Napule è. Mille colori e mille culture. Napule è. Tutto il meglio e tutto il peggio. Il canto delle sirene tra i vicoli intorno al Castel dell’Ovo. Il suono dei colpi sparati da una pistola di quella camorra che nessuno è ancora riuscito a cambiare. Napule è. La voce del principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Il lamento dei pesci che muoiono nel mare inquinato. Napule è. La faccia sporca di un bambino dei Bassi. I tesori inestimabili della città velata. Napule è. Il sangue che ribolle grazie alla chimica dentro l’ampolla del Santo Gennaro. La cultura positivista dell’intelligenza umana nei settori più importanti della scienza. Napule è. Una stecca di sigarette americane con dentro soltanto paglia. Il sorriso e l’amicizia autentica di uno sconosciuto che sarà fratello per la vita. Napule è. La madre di tutto in Sud dove quando arrivi per obbligo piangi dalla disperazione e quando te ne vai piangi per la sofferenza causata dall’addio.Napule è tutto questo e tante altre cose ancora.

Una parte di questi tesori, i quali rappresentano un’autentica ideologia li possiede dentro l’anima Maurizio Sarri. Lui che arriverà a Torino, insieme al suo inseparabile e fedele cane meticcio raccolto randagio in una via della periferia napoletana e adottato come un figlio, e non potrà fare a meno di trasferire questi valori umani nel tessuto di una società comunque e sempre molto condizionata dal gesso sabaudo. Una flebo di diversità intellettuale. Un innesto quasi genetico che, si spera, non provochi crisi di rigetto. Sarebbe un vero peccato se ciò dovesse accadere perché, insieme con Maurizio Sarri, arriverà alla Juventus una parte della Napoli migliore e più bella. E se a fine partita, dentro lo spogliatoio, i giocatori mangeranno una fetta di pizza come vuole il mister bevendo una buona tazza di caffè alla napoletana con nell’aria il fumo azzurrognolo di una sigaretta, allora vorrà dire che il miracolo laico è compiuto e che la nuova rivoluzione bianconera ha avuto inizio.