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La decisione presa oggi dalla Juventus ha colto un po' tutti di sorpresa. Se l'esonero di Maurizio Sarri non ha lasciato di stucco, se non nella repentinità della decisione, l'ingaggio di Andrea Pirlo è stato qualcosa che in pochi si aspettavano. E soprattutto, chissà se se l'aspettava lo stesso Sarri! C'è infatti una macroscopica differenza tra i due: uno ha fatto la gavetta, anzi è la personificazione della gavetta di successo nel calcio italiano; mentre l'altro è la quintessenza del grandissimo ex giocatore a cui viene data fiducia da parte di un grande club senza alcun rodaggio da allenatore.

OPPOSTI - Al di là dei pregi e delle motivazioni tecniche e personali che possono aver portato la Juve a optare per Pirlo, balza all'occhio questa contrapposizione col suo predecessore. Un uomo, prima che un allenatore, partito dal basso, dal dilettantismo, che ce l'ha fatta grazie alle sue abilità fino a coronare la sua parabola allenando la Vecchia Signora e vincendo finalmente l'agognato scudetto. Il Maestro invece non ha nessun vero precedente. Anzi, dopo essere stato annunciato poco più di una settimana fa come tecnico della formazione Under 23, ha beneficiato di una promozione diretta in prima squadra senza passare nemmeno da un'amichevole con l'Under.

CONSIDERAZIONE - Un autentico schiaffo morale a Sarri, che non ha avuto nemmeno il tempo di godersi il titolo che già si vede scavalcato da chi è stato un'autentica leggenda sul campo, ma che sulla panchina per ora ha tante belle idee e nessuna pratica.