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Dopo la buona prova fornita la scorsa settimana contro la Dinamo Kiev, che ha segnato il suo ritorno definitivo sulla sua fascia sinistra dopo l'infortunio di settembre, Alex Sandro ieri sera a Barcellona ha urlato a tutti di essere di nuovo il signore della corsia mancina. L'ha fatto in maniera totale, mantenendo il suo raggio d'azione nella metà campo avversaria. Se c'è un emblema della fine del ciclo dei profeti del tiki-taka e del baricentro alto, è il terzino della Juventus che imperversa contro di loro da ala aggiunta.

SOTTOVALUTATO - Dell'importanza di qualcuno o qualcosa, te ne accorgi quando ti viene a mancare. Ecco, con buona pace del giovane Gianluca Frabotta, che ben si è disimpegnato nelle sue finestre di titolarità a inizio stagione, ieri abbiamo capito quanto l'assenza del brasiliano avesse condizionato in negativo l'inizio dell'era Pirlo. Anche grazie alla sua riacquisita posizione nello scacchiere bianconero, la capacità offensiva della Juve ha alimentato la propria fiamma.

PIÙ FORTE DI PRIMA - A 29 anni suonati Alex Sandro è un giocatore nel pieno della maturità. Dopo un paio d'anni sottotono, che hanno ringalluzzito i suoi detrattori, l'impressione che sta emergendo da queste prime avvisaglie è che possa essere un ingrediente segreto nella ricetta del Maestro. Infaticabile schermatore ed efficace schermidore. Uno sciabolatore, per la precisione. Bentornato!