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  • I dati, il settore giovanile e il moneyball: le idee di Comolli per la Juventus

    I dati, il settore giovanile e il moneyball: le idee di Comolli per la Juventus

    • Stefano Barollo
    "La mia ossessione sarà cercare di vincere": le parole di Damien Comolli nel giorno della sua presentazione alla Juventus non sono scontate, anzi. Il nuovo direttore generale bianconero ha risposto chiaramente ai dubbi che si erano accumulati nelle ultime settimane, da Tudor a Kolo Muani, e in parte alle situazioni dei dirigenti e di Dusan Vlahovic.

    L'ossessione per la vittoria, si sa, è un aspetto che conta più di tanti altri alla Juve: Comolli ha anticipato i tempi e lo ha dichiarato più volte in conferenza stampa, dimostrando grande consapevolezza dell'ambiente bianconero. L'ex Tolosa ha inoltre parlato del suo passato, dall'esperienza come direttore sportivo alla filosofia del moneyball, l'utilizzo dei dati e l'importanza del lavoro con il settore giovanile.

    Insomma, un nuovo corso sembra - ancora una volta - pronto a partire. Le parole hanno lasciato tanti spunti di riflessione e insieme messaggi forti, ma alla Juventus conta vincere, e Comolli ha spiegato chiaramente che sarà una priorità. Ma quali saranno, dunque, le idee principali del nuovo direttore generale?
     

    Le parole di Comolli sul settore giovanile e il moneyball



    DATI - "Fa parte della mi carriera, lavoro con i dati da 25 anni. Ho sempre pensato che quando ci si rivolge a me ci si spetta che porti questa esperienza e penso che anche alla Juventus sia così. Siamo pagati per creare emozioni, il mio primo lavoro, 3 volte a settimana, è garantire che la nostra comunità raggiunga il più alto livello di emozioni, è il mio pensiero fisso al mattino. Allo stesso tempo, come decisori non dobbiamo essere guidati dalle emozioni ma essere razionali. L'1 agosto 2025 sarà il 33esimo anno nel calcio, non mi sono mai imbattuto in un approccio più razionale che non sia l'utilizzo dei dati. Utilizzeremo i dati in diverse aree, ci assisteranno nella selezione dei calciatori, nel misurare la forza della nostra squadra rispetto alle altre, a definire la nostra strategia. Raccoglieremo dati su tutto, possono aiutare anche a prevenire gli infortuni, per la conduzioni del business. L'intelligenza artificiale può essere di grande aiuto".

    SETTORE GIOVANILE - "Volevo creare un cultura e un metodologia fin dalle giovanili e anche nella squadra femminile. Creare un'identità che la comunità del club può riconoscere è importante. Arriva attraverso le vittorie, lo stile di gioco e le metodologie. Non è facile ma non è impossibile. Il modello Ajax non è tra i miei preferiti, possiamo cercare ispirazione in diversi paesi e anche in altri sport. È qualcosa che vorrei applicare".

    MONEYBALL - "Il modello è come rendere razionale un'industria molto irrazionale, schizofrenica. La mia ossessione, quando ho cominciato a utilizzare i dati, mister Moneyball è un mio amico, l'ho incontrato e abbiamo parlato. La mia frustrazione era vedere tante cattive decisioni sullo scouting. Mi chiedevo: come essere più precisi? Il principio moneyball è stato molto utile e può aiutare sul mercato. La mia ossessione è come poter migliorare e per farlo bisogna avere un vantaggio competitivo e per farlo utilizzo i dati".
     

    Le idee di Comolli alla Juventus



    Dati, settore giovanile ed essere in vantaggio. Sono i tre punti cardine della filosofia di Damien Comolli, e l'intenzione è chiara: portare queste idee alla Juventus per migliorarla e coltivare un futuro importante. I giovani saranno dunque fondamentali per la crescita del club bianconero, infatti sarà uno degli aspetti determinanti del comitato sulla Football Strategy, di cui farà parte anche Chiellini.

    Comolli, inoltre, ha parlato anche dei dati e di come siano stati parte integrante della sua carriera. L'idea del nuovo dg è quella di studiare diversi aspetti, talvolta lasciati da parte, e di farlo con un metodo basato proprio su un'analisi strategica di questi dati. Insomma, l'approccio dell'ex Tolosa è chiaro: idee forti e ben radicate, ma senza porsi dei limiti per il futuro. La strada verso la nuova Juventus è cominciata.



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