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Torno per la terza volta su questa storia dei cori sull’Heysel perché ci sono troppe cose che non tornano. Tutti a fare i complimenti al presidente viola Commisso per la sua esplicita condanna , e mi associo anch’io, però vorrei chiedere al signor Rocco se su questo tema si è confrontato, nei giorni scorsi, col suo braccio destro Joe Barone, e se è davvero convinto che i suoi tifosi abbiano recepito il messaggio. Perché non mi pare che  su questa “storia” (uso lo stesso termine utilizzato da Barone) dell’Heysel alla Fiorentina parlino tutti la stessa lingua.

BARONE - Commisso è andato dritto al punto ed ha detto che, d’ora in poi, non vorrà più sentire cori sulla tragedia dell’Heysel, né su Scirea e nemmeno quelli discriminatori nei confronti del Sud.  Ed ha chiesto ai leader della Fiesole di individuare quelli che li cantano per poi allontanarli. “La Fiorentina è di tutti, quei cori e la violenza no”. Molto bene, bravo Commisso! 
Poi però si è presentato davanti a taccuini e microfoni il suo vice Barone , messosi a ridere non appena qualcuno gli ha chiesto se aveva sentito Agnelli per  proporgli  un giro di campo prima di Fiorentina-Juve, idea lanciata da lui stesso in un’intervista su Tuttosport. “Scusate - ha risposto Joe - ma io vado alla festa della Fiesole, mi metto a cantare chi non salta juventino è, potrei  mai fare poi una cosa del genere? Neanche per 2 miliardi di dollari! È stata solo una battuta o una presa per i fondelli, dipende dai punti di vista.  Ed ha aggiunto: “Non lo farei mai anche per i nostri tifosi, su quali  si raccontano tante storie, e vanno protetti”.
In sintesi: il presidente bacchetta la sua tifoseria, il suo vice invece  la blandisce . E manco accenna ai cori sull’Heysel, se non alla lontana: “Se qualcuno sbaglia, non è detto che sbaglino tutti”. Il più classico dei bastoni & carota.

TIFOSI - E i tifosi, da tutto questo, cosa hanno recepito? Ce lo ha detto il presidente del Coordinamento Viola Club, Filippo Pucci: “Sul razzismo la penso esattamente come Rocco, non si può e non si deve tollerare”. 
E cosa c’entra il razzismo? Commisso  ha parlato dei cori sull’Heysel, su Scirea, contro i meridionali, e spunta invece fuori  la discriminazione razziale. A Firenze fanno davvero a gara a non capirsi? Commisso dice una cosa, Barone un’altra, Pucci un’altra ancora. 
Non è che per caso, alla fine qui i grulli  siamo solo noi? Tutti ad elevare peana a Commisso, e non ci si accorge nemmeno che alla Fiorentina nessuno gli va dietro. Dirigenti e tifosi  hanno preso tutti direzioni opposte. In una situazione del genere, che definirla  paraddossale mi sembra il minimo, com’è possibile pensare si possa assistere ad una svolta in questa “storia” dei cori sull’Heysel. 

REAZIONI - Cominciamo a vedere cosa accadrà sabato pomeriggio al Franchi,  quale effetto sortiranno le parole di Commisso. La Fiesole, che quei cori belluini li ha già intonati, filmati e pubblicati sui social, zittirà quelli che proveranno a cantarli ancora o i cosiddetti cani sciolti se ne fregheranno e li intoneranno ugualmente? Vediamo che succede. 
Pucci, dal canto suo, più di ciò che farà la Fiesole ha detto di essere preoccupato di quando Commisso, che ha promesso un giro di campo, transiterà davanti al settore ospiti occupato dagli ultrà della Juve ; “Sulla reazione che avranno loro non metto la mano sul fuoco”. A Firenze il problema sono sempre gli altri, mai i propri tifosi.  Ovviamente mi auguro che i tifosi della Juventus dimostrino anch’essi educazione e civiltà, ci mancherebbe altro. Colgo l’occasione per ricordare a Pucci e ai tifosi viola che a Torino i tifosi juventini hanno pagato, e salato, per i cori razzisti, quelli sul Vesuvio, per Superga e persino i bimbi delle scuole calcio quando urlarono “Mexxa” ad ogni rilancio del pallone da parte del portiere avversario. La Fiesole, in 32 anni di cori offensivi nei confronti di 39 morti, non mi pare abbia scontato una sola giornata di squalifica. Una delle tante, incomprensibili distorsioni della giustizia sportiva.
Ecco, una mano a Commisso, oltre a Barone, dovrebbe dargliela pure lei.