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Per un attimo, mettiamo da parte i numeri. Soprattutto i 14 punti in 14 giornate. Facciamo finta, solo per un istante, che la Juve non abbia conquistato il quarto pareggio di fila, che non stia faticando tantissimo nel girone di ritorno, che dopo un turno d'andata strepitoso la Champions non sia stata ancora acquisita. 

Ecco, eliminate tutti i pensieri 'negativi': cosa vien fuori? Che tutto sommato, questa squadra, ha giocato a viso aperto una partita che avrebbe potuto interpretare in maniera diametralmente opposta. 

Avrà imparato la lezione? Chissà. Più probabilmente, Allegri e i suoi hanno risposto come spesso capita quando c'è in ballo una posta niente male: questa sera si giocavano la qualificazione alla Champions diretta. Con una vittoria, avrebbero chiuso i giochi. Non è arrivata. Ma almeno possono consolarsi con una prestazione giusta, nei limiti tecnici di questa squadra, nelle avanzate potentissime di Federico Chiesa. 

E' un pari, quello dell'Olimpico, che ha un peso decisamente diverso rispetto all'ultima partita con il Milan. Vale lo stesso punto, ma è quasi opposto: perché se lì non avevi azzannato la preda dopo aver avuto tutte le occasioni e tutte le prestazioni, stavolta hai saputo affrontare pure le montagne russe. Vale un percorso di crescita, arrivato però troppo tardi.