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    Quante cose da chiedersi ancora dopo Juve-Empoli. Su tutte: da qui si potrà davvero ripartire?

    Quante cose da chiedersi ancora dopo Juve-Empoli. Su tutte: da qui si potrà davvero ripartire?

    • Cristiano Corbo
      Cristiano Corbo
    Poi magari sarà servita, eh. Magari avrà dato quella scossa di cui aveva bisogno questa squadra spaesata e poi attenta, impaurita e poi coraggiosa, assaltata e poi assaltatrice. E' stato tutto e niente, Juve-Empoli. E per fortuna di Motta, è stata prima niente e poi tutto. Almeno c'è stato il tempo di ribaltarla. 

    La sola, grande differenza rispetto a qualche settimana fa, è che la Juve aveva una panchina da cui attingere. La fortuna ha voluto che i bianconeri avessero la forza di rimontare prima, però la differenza si è sentita subito, anche nel dare più fiducia al gruppo, consapevole sin dall'inizio della ripresa di poter riprendere il filo spezzato nel primo tempo. 

    Sembra una banalità e speriamo che non lo sia: ma questa partita deve essere il punto di ripartenza, quel momento in cui, guardandosi indietro, la Juve si renda contro di poter riemergere dalle proprie insicurezze, riscrivere destini solo apparentemente già scritti. 



    Kolo Muani è una forza della natura, e abbiamo capito i mille perché che ci chiedevamo. Poi c'è il tema Vlahovic: il gol è la grande distinzione tra un atto egoistico e un grande bomber. Sarà utile, e non poco. Il tema è capire se gli basterà essere questo e non il centro dell'attenzione. 

    Dietro resta da registrare tantissimo, Kelly arriva per quello. Cambiaso è un altro enigma enorme. E Koop è salito di livello, ma non ancora abbastanza. 

    Quante cose, ancora da chiedersi. Quanta voglia, poi, di sciogliere i nodi. Forse siamo solo all'inizio di mille cose. E forse è stato sempre questo il problema.

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