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Nulla di oscuro o indecifrabile, la Juve di Pirlo scesa in campo a Kiev era schierata con un semplice 4-4-2. La novità semmai riguardava la posizione di Chiesa e, più in generale e soprattutto, la traslazione dalla fascia destra alla fascia sinistra dell’automatismo che genera l’impostazione a tre partendo dalla difesa a quattro. Detto più semplicemente: Danilo bloccato a sinistra anziché a destra come avevamo visto finora. La conseguenza era la spinta del terzino destro Cuadrado, con Kulusevski (dunque l’esterno di destra e non più quello di sinistra) che andava a giocare dentro al campo.

L’asimmetria ribaltata insomma, una Juve ribaltata. Chiesa che, da esterno di centrocampo, tutti aspettavamo a destra, Pirlo l’ha messo a sinistra in massima ampiezza. Stessi compiti, fascia opposta. Ben fatto, Maestro, bella mossa. In questo articolo tuttavia non voglio soffermarmi sulla posizione di Chiesa. Mi interessa maggiormente riflettere sulla sua ‘attivazione’. Come è stato ‘attivato’ Chiesa dai compagni? Sfruttando quale pattern? Al termine di questa analisi riconosceremo una differenza importantissima tra la Juve dello scorso anno e quella di Pirlo.