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Il tempo è sovrano, giudica e non lascia spazio ad interpretazioni. La Juve ieri ha guardato Kingsley Coman decidere, con uno splendido gol, una finale di Champions League, vinta poi dal Bayern Monaco. La squadra a cui la il francese fu spedito dalla Juve. In modo forse poco lungimirante.


Allegri aveva avvisato tutti: “Coman diventerà un campione”, la frase pronunciata tante volte. Nonostante questo, Beppe Marotta, ex ad della Juve, decise di venderlo. Preso a parametro zero dal PSG nell’estate del 2014, Coman fu venduto al Bayern nel 2017, dopo un prestito biennale concesso al termine della prima stagione in bianconero. La Juve incassò 21 milioni dal riscatto più 7 dal prestito, per un totale di 28 milioni. Una scelta, quella di Marotta, dettata dalla necessità di registrare una plusvalenza. La cessione di Coman, come detto preso a zero, fu infatti molto importante per il bilancio.


Certo fa strano, col senno di poi, pensare che, poche settimane dopo il riscatto di Coman da parte del Bayern, Beppe Marotta volò a Monaco di Baviera, con l’intermediario Branchini, per chiudere l’operazione Douglas Costa. Era il luglio del 2017, la Juve pagò circa 46 milioni di euro (rateizzati) al Bayern. La ratio della cessione di Coman resta, certo ai tifosi della Juve fa male vederlo decidere una finale di Champions League. Mentre Douglas Costa, al netto di qualche acuto, non sta lasciando in bianconero ricordi particolarmente positivi.