commenta
Che affare, Kinglsey Coman. Ora più che mai lo pensa qualunque osservatore calcistico. L'esterno francese, infatti, arrivato a aprametro zero, con la cessione a titolo definitivo al Bayern Monaco, permette di mettere a bilancio una plusvalenza mostruosa, quasi da record. 7 milioni per il prestito biennale due anni fa, 21 ora, per un riscatto mai stato realmente in bilico. Perché quando due società come Juve e Bayern si stringono la mano, poi non è consentito cambiare idea. Ora i tedeschi sono di fronte a un bivio: cedere il ragazzo a cifre altrettanto folli in Premier, o provare a valorizzarlo, dopo che gli infortuni, in questa stagione, ne hanno pesantemente rallentato l'ascesa.

IL PREZZO - Anche un capolavoro del genere, però, ha avuto un prezzo. Lo 'scippo' di Coman al PSG, infatti, aveva fatto infuriare il numero uno dei parigini, Nasser Al Khelaifi, che da allora è piuttosto restio a trattare con i bianconeri e nel caso specifico non ha permesso alla Juventus di chiudere l'operazione Jonathan Ikoné, classe '98 che sarebbe arrivato esatamente come Coman. Il PSG, pur di non vedere un altro talento scappare a Torino, gli ha rinnovato il contratto a cifre impensabili fion a qualche mese prima. E così, il colpo è sfumato, per colpa di Coman. 

L'ADDIO - Dietro la cessione ci sono, ovviamente, dei retroscena. Ad esempio, Marotta e Paratici sarebbero stati più che propensi a tenere il francese. L'addio, però, è arrivato su sua esplicita richiesta. Voleva più spazio e soprattutto nel suo ruolo, che nel 3-5-2 di Allegri non esisteva. Così ha chiesto di partire. Con il senno di poi e il passaggio al 4-2-3-1, forse pazientare avrebbe pagato, ma se Kingsley avrà qualche rimpianto, potrà 'piangere' con la maglia del Bayern Monaco. Ci sono modi peggiori di consolarsi. Mentre la Juve si gode l'affare.