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Calciomercato.com riflette sul vero significato delle parole di Massimiliano Allegri in merito al "Dna della Juventus", soprattutto in ottica futura: "Se si intende 'la vittoria non è importante, ma è l'unica cosa che conta', allora Allegri probabilmente ha ragione, perché si tratta di un imprinting talmente forte e radicato che difficilmente potrà essere cambiato da un allenatore (sempre che qualcuno voglia cambiarlo). Se, invece, per Dna bianconero si intende che la Juve debba giocare soprattutto per non prendere gol, con un gioco poco propositivo e con una scarsa considerazione dell'idea di spettacolo (il 'circo', per Allegri), allora il tecnico livornese ha torto. Questo tipo di Dna si può cambiare eccome, e lo dimostra il fatto che, in passato, è già successo che qualcuno lo abbia fatto: pensiamo ad esempio al gioco espresso dalla prima Juve di Lippi, dalla Juve di Conte (soprattutto nella prima stagione) e, persino, dalla Juve dello stesso Allegri nel 2014-15 e 2016-17".