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Il gioiello della Primavera biancoenera Luca Clemenza ha parlato a Mondoprimavera.com della propria esperienza nelle giovanili, dei propri modelli e del proprio futuro: "Mio papà è stata la persona che mi ha portato nel primo campo da calcio all’età di 5 anni, e da lì tutto è iniziato. Mi ricordo che all’inizio, nel Crespadoro, tutto è cominciato per passione. Ero bambino e avevo anche un po’ di paura, però poi iniziando a giocare ho capito che mi divertivo tanto ed è stato veramente bello. Il passaggio all’Arzignano mi ha permesso di entrare a contatto con una realtà già più grande rispetto al paesino in cui giocavo in precedenza. Il Montecchio Maggiore, invece, è una società ancora più grande, che mi ha permesso di completare una scala, un percorso di crescita verso l’alto. In questa squadra mi sono trovato benissimo e ho dei ricordi bellissimi”.

JUVENTUS - “In questo torneo che facevamo a Livorno (con il Vicenza, ndr), in occasione della semifinale contro la Sampdoria ho giocato una grandissima partita, riuscendo anche a fare gol. Mi sono arrivate voci dopo questa partita di un interesse della Juventus nei miei confronti; in particolar modo, ad assistere alla partita era presente Giovanni Rossi, responsabile del settore giovanile, che aveva chiesto informazioni su di me. Inizialmente non me ne rendevo conto, poiché essendo un giocatore del Vicenza puntavo ad essere riconfermato nella mia squadra. Questa chiamata della Juve, da parte mia, è stata una bella botta, qualcosa di fantastico su cui non ho mai avuto dubbi, né io e né il Vicenza. (...) Ci sono tanti aspetti diversi rispetto al Vicenza, dato che la Juventus è un club di livello mondiale per cui sei servito in tutto e per tutto e devi solo pensare a giocare e fare bene". 

INFORTUNIO - "L'infortunio al crociato nel 2016? E’ stato un brutto colpo per me. Giocavamo contro il Milan ed era una partita che si era messa abbastanza bene, infatti alla fine abbiamo vinto 4-0. Sarei dovuto uscire cinque minuti dopo quel terribile infortunio, perché al Viareggio si facevano 7 cambi ma se le cose devono succedere purtroppo succedono. Io non l’ho presa malissimo, sapevo di essermi fatto male ma ho provato a guardare positivo fino all’ultimo. Quando è arrivato l’esito, non ho pensato tanto ai tempi di recupero che mi avrebbero permesso di ritornare in campo, ma non vedevo l’ora di operarmi, di iniziare la riabilitazione e tornare di nuovo a giocare. Dal punto di vista psicologico, non mi sono mai abbattuto perché il mio obiettivo era solo quello di tornare più forte di prima“.

VERSO LO SCUDETTO - "Obiettivi in questa stagione? Sicuramente di vincere lo Scudetto. Il nostro obiettivo è quello di vincere questo titolo e di fare bene e crescere come squadra. Dopo un inizio di stagione al di sotto dei nostri livelli, ci siamo ripresi e ci stiamo unendo sempre di più. Dal mio punto di vista siamo davvero una bella squadra che può fare veramente tanto. Vincere lo Scudetto è ovviamente l’obiettivo primario ma dobbiamo anche pensare a costruirci tutti come giocatori".

FUTURO - “Non ho un pensiero fisso su dove andare o cosa fare l’anno prossimo. La mia idea è sicuramente di giocare e farmi valere in qualsiasi squadra in cui militerò. Adesso penso a finire l’anno e poi quel che verrà verrà e penserò solamente a fare bene“.

IDOLI - “Mi ispiravo tanto a Pirlo, un giocatore a mio parere eccezionale che ho potuto ammirare da vicino qui alla Juve. Mi piaceva anche Kakà, nei suoi anni migliori al Milan in cui era inarrestabile quando partiva palla al piede. Attualmente non ho dubbi nel nominare Paulo Dybala, futuro fenomeno del calcio mondiale e assoluto talento sopra le righe".

OBIETTIVI - "Spero di arrivare a giocare in Serie A e diventare un bel calciatore che milita a livelli abbastanza alti. Non punto alle stelle ma il mio desiderio è quello di giocare nel calcio che conta".