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Ormai è una prassi: alle prime difficoltà, il futuro di Allegri sembra incerto. L'incertezza non arriva certo dalla Juve, che la parola esonero non ce l'ha nemmeno nel vocabolario, figurarsi se si parla di un passo falso e mezzo e di un tecnico come Allegri. Sono i tifosi a pensare già al futuro, al dopo Allegri, che si immagina sempre più bello del presente. Ma chi può raccogliere la complessa eredità di Max? C'è stata la suggesione Inzaghi, resa ancora più affascinante dallo scontro di sabato, ma nelle ultime ore sta prendendo piede un'ipotesi clamorosa: il ritorno di Carlo Ancelotti. Il Sun ha lanciato l'indiscrezione e, consapevoli che è prestissimo per parlarne, proviamo a fare un volo di fantasia. Se davvero ci fosse la possibilità di riaccogliere Ancelotti, sarebbe giusto farlo? Immaginiamo di distendere un foglio, dividerlo in due e stilare pro e contro. 

PERCHÉ SI' - Per sostituire Allegri servirà un nome altisonante, di livello e grande esperienza. Ancelotti risponde a queste caratteristiche e in aggiunta conosce bene anche il campionato italiano, dettaglio non trascurabile. Per un tecnico straniero non è mai facile ambientarsi in Serie A e Ancelotti, nonostante abbia girovagato in questi anni, saprebbe come muoversi nel Belpaese. In più, Carletto ha un certo feeling con la Champions League: con il Milan i suoi successi sono noti e ha spezzato la maledizione Decima del Real Madrid. La sua storia, poi, parla di una grande capacità di gestione degli uomini di classe e talento, cosa che alla Juve servirà e lo renderebbe una scelta in continuità con Allegri, anche lui molto attento alla gestione. 

PERCHÉ NO - I motivi per il no sono più pragmatici e, in un certo senso, attuali. La separazione dal Bayern ha fatto scalpore sia perché è raro che un club come quello tedesco prenda una decisione così, sia per le parole dei giocatori, che hanno parlato di allenamenti non adatti al livello e della necessità addirittura di allenarsi da soli. Questo fa pensare a metodi in parte superati, non al passo coi tempi e che farebbero sorgere perplessità al momento di una sua eventuale nomina. Il passo indietro del Bayern sotto la sua guida rispetto al progetto di Guardiola è stato evidente e questo fa pensare. Soprattutto in un momento in cui la Juve ha bisogno di elevasi ed evolversi.