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Il calcio romantico non esiste più, o almeno, non è più di questa terra. Anche una bella storia, come quella di Buffon che sceglie di tornarsene al Parma, là dove per lui tutto ebbe inizio, è stata rovinata in un attimo dal becerume imperante di questi tempi. Da quel “calcio del popolo” capace solo di essere sempre contro e mai pro, e di esasperare il campanilismo fino all’ennesima potenza. 
Ditemi voi se un giocatore come Buffon, capace di scrivere pagine di storia indimenticabili per il Parma Calcio, può essere accolto così: con uno striscione appeso ai cancelli del Tardini che recita “te ne sei andato da mercenario, non puoi tornare da eroe... onora la maglia”, e da un messaggio su Facebook con espressioni e toni ancora peggiori.

COS'HA FATTO DI MALE? - Anziché un bentornato, Gigi sta ricevendo insulti e minacce. E tutto questo perché? Cosa avrebbe fatto di male Buffon per meritarsi un trattamento del genere? Semplice, ha giocato nella Juventus. Con “quella maglia di m…”. E questo farebbe in automatico di lui “un piccolo uomo”. Lo so, adesso mi si dirà che i tifosi parmensi non sono tutti così (per fortuna) che gli autori di quello striscione e di quel messaggio social sono solo una parte, non rappresentano il tifo ducale nella sua totalità, che non gli va data troppa importanza. Però è spregevole lo stesso. Buffon non si merita questo, anche se soltanto da una minoranza (siamo scuri?) della tifoseria locale. 

SE FOSSE ANDATO AL REAL... - Nel 2001 non scappò da Parma per raggiungere di nascosto Torino, lasciò il club parmense perché la Juventus accettò di pagare la cifra monstre – per quegli anni – di 105 miliardi di lire pur di assicurarsi il portiere più forte di quella generazione. Una bella somma, che l’allora dirigenza ducale incassò con piena soddisfazione. È il concetto della domanda e dell’offerta sul quale poggia l’economia mondiale, compresa quella mercatara del calcio. Si chiamano affari, non scippi. Se Buffon fosse stato ceduto, per lo stesso prezzo, al Real Madrid ed ora tornasse a Parma, dopo aver guadagnato gli stessi soldi incassati alla Juve, ora non lo chiamerebbero mercenario. Ha deciso di tornare dopo aver indossato, per 19 anni, la divisa della Juventus: il problema è tutto lì. Anche se Gigi abbia definito quello per il Parma un amore mai finito. Non conta. Purtroppo è marchiato per sempre dal peccato di aver giocato per i gobbi. L’abiura è perenne. 

LA PROVOCAZIONE - Fossi  Buffon, dopo un’accoglienza del genere, telefonerei ad Agnelli e gli proporrei di riprendermi, anche come terzo portiere. Est modus in rebus. Soprattutto, dovrebbe esistere il rispetto. Per l’uomo, il giocatore, il mito Buffon riconosciuto in tutto il mondo e che prescinde dai colori indossati in carriera. Solo in Italia succede il contrario.  Poniamoci delle domande.