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Che c’è venuto a fare a Perugia? Da giovedì pomeriggio ce lo stiamo domandando in tanti, perché in tutta questa storia (giornalisticamente parlando, avvincente) di Suarez qualcosa non quadra. Fermo restando il modus operandi molto discutibile della dirigenza bianconera sul quale si è già detto e scritto abbastanza, resta il dato di fatto che Luis si è imbarcato appositamente su di un volo privato, è volato in Italia, si è presentato all’Università perugina ed ha sostenuto e superato l’esame di italiano per l’ottenimento della sospirata cittadinanza. E tutto questo lo avrebbe fatto ben sapendo che la Juventus non lo avrebbe tesserato ugualmente, causa lungaggini burocratiche per l’ottenimento del certificato in tempo utile per poterlo iscrivere nella lista UEFA. Vi convince? A me, no.

Poi, tutto è possibile: Suarez che voglia comunque chiudere la pratica aperta già nel 2018 al consolato italiano di Barcellona, prendersi la cittadinanza comunitaria e potersela così giocare in qualsiasi altra Lega europea, dove magari accasarsi già in questa sessione di mercato, smarcandosi definitivamente dal Barcellona che lo sta spingendo fuori dal club. Magari va all’Inter, in cambio di Lautaro sempre in cima ai pensieri dei culé, oppure va al PSg che lo riempie di soldi, o se ne torna in Premier. O magari resta in Spagna e va all’Atletico, e giovedì si è fatto solo una gita in Italia (ma io avrei scelto Portofino). Non escludo nulla, visto e considerato che la Juventus si sarebbe ritirata.

Eppure circola voce che Suarez, dopo aver sostenuto la prova scritta online la scorsa settimana, abbia voluto sostenere di persona quella orale in modo da ottenere subito il rilascio dell’attestato di idoneità, allegarlo alla richiesta di cittadinanza e far partire immediatamente l’iter burocratico. In questo modo i tempi potrebbero anche accorciarsi e la Juventus, magari, tornare in gioco. Juve che è ancora nella testa di Suarez, come riferito da uno dei docenti della commissione d’esame perugina: “Quando gli abbiamo chiesto di immaginarsi in una città italiana, ha pensato ad una che potete immaginare…”. E non è stata né Venezia, né Roma, né Firenze, ma quella con la Mole. Che tipo originale l’uruguagio, neee?

Dzeko sta ormai per sbarcare all’aeroporto di Caselle, Pirlo avrà finalmente il centravanti che voleva, ma è anche vero che al Maestro di attaccanti ne servono quattro, e col bosniaco arriviamo a tre (lui, più Ronaldo e Dybala). Pjaca avrebbe potuto essere il quarto, ma andrà in prestito al Genoa. Ok, c’è Douglas, ma pure per lui le sirene del Manchester United si stanno facendo sempre più insistenti. Cuadrado? Ormai è tornato a fare l’esterno, e Pirlo intende far giocare lì anche Bernardeschi. Non c’è nessun altro. Torna Kean? L’Everton vuole 28 milioni, e la Juve non vuole e non può spendere tutti quei soldi. Quindi? Riparliamone il 5 ottobre.

E perché no, anche dopo, quando sarebbe comunque tesserabile qualsiasi giocatore svincolato. Condizione nella quale potrebbe trovarsi proprio Suarez, che a quel punto giocherebbe solo il campionato ma non il girone di Champions. Con all’incirca la rosa attuale, la scorsa stagione la Juventus si qualificò come prima lo stesso, i problemi sono arrivati agli ottavi. Dove un Cannibale potrebbe tornare utile. Se però alla Continassa ci hanno rinunciato per davvero, allora mi taccio.