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Le plusvalenze coi cartellini “gonfiati”? Certo, le fanno pure alla Juventus. Magari non con la stessa creatività finanziaria di altri, ma le fanno. E gli eterni moralizzatori mediatici glielo rimproverano, nemmeno poi con modi troppo gentili. Pignoli fino all’eccesso nei confronti della Juve, decisamente meno con altri club. Vedi l’Inter, che solo negli ultimi 4 anni ha incassato 156 milioni e rotti con plusvalenze “creative”.

Di quella fatta dalla Juve con Sturaro, arrivato dal Genoa e ritornato nel nido del Grifone dopo 2 stagioni e mezzo alla Juve ed una in prestito allo Sporting Lisbona, se ne parlò per almeno un mese no-stop.  Questo perché da molti venne considerata la madre di tutte le plusvalenze fittizie: un giocatore di 26 anni (allora 25 ndr) acquistato a 10 milioni, non poteva essere rivenduto a 16.5, per giunta reduce da un infortunio che lo aveva praticamente bloccato per un’intera stagione in Portogallo.  Non importa che in quei 2 anni e mezzo, in cui aveva indossato la maglia bianconera, Sturaro avesse disputato 90 partite, e di queste ben 17 in Champions League, vincendo pure 4 scudetti, 4 coppe Italia e 1 Supercoppa.  

Tanti club intrattengono buoni rapporti col presidente genoano Preziosi, ottenendone poi dei benefici, solo alla Juventus questo non gli viene concesso. Se lo fa, è uno scandalo.

Stesso discorso pure per Rolando Mandragora, ora capitano della nazionale Under 21.  Acquistato sempre dal Genoa per 3 milioni e rivenduto, tre stagioni dopo, a 20 milioni all’Udinese. E questo dopo 1 sola presenza con la Juventus, che lo girò in prestito prima al Pescara e poi al Crotone.  Un vero e proprio “capolavoro” di Marotta, allora DG della Juve ed ora all’Inter.

Pure in quella circostanza giocarono a favore (del bilancio juventino) gli ottimi rapporti con la famiglia Pozzo, amici pure con molte altre società di Serie A, ma a quanto pare l’amicizia con la Juve disturba parecchi.

Da maggio scorso l’Inter non è più soggetta ai vincoli del Settlement Agreement concordato con la Uefa, e come tale le sarà sufficiente chiudere entro giugno il bilancio societario con un passivo totale non superiore ai 40 milioni. Grazie a incrementi del fatturato, introiti Champions, sponsor e contributi asiatici, l’obiettivo verrà sicuramente raggiunto. E i 30/40 milioni da incamerare con le plusvalenze serviranno non tanto all’adeguamento dei parametri UEFA, ma a controbilanciare le spese non di poco conto già messe a bilancio, vedi gli ingaggi pesanti di Conte e Godin.

Ad oggi l’Inter ha già accumulato per la stagione 2019-20 un passivo di 78 milioni, il doppio del massimo consentito da Nyon per evitare un altro break-even nel triennio 2018/20.

Per acquistare quindi Dzeko e Barella servono eccome delle sostanziose plusvalenze, che l’esperto Marotta - in collaborazione con Ausilio - sta già mettendo a segno. Come quella di Andrea Pinamonti, ex gioiellino delle giovanili nerazzurre con appena 3 presenze nella squadra maggiore e 27 quest’anno con la maglia del Frosinone, dove era stato parcheggiato in prestito: passa al Genoa per 18 milioni più bonus.   Preziosi ha fatto “favori” alla Juve ma non li nega neanche all’Inter.

Che ne vanta di ottimi pure col presidente cagliaritano Giulini, ex membro del consiglio d’amministrazione proprio dell’Internazionale FC dal 2005 al 2013 : l’affare Barella comprenderà quasi sicuramente l’inserimento del giovane Di Marco, attualmente in prestito al Parma , con una valutazione  nettamente superiore al proprio valore di mercato, attualmente non superiore ai 5mln.

Così come verrà iper-valutato il giovane Edoardo Vergani, classe 2001, con zero partite finora in Serie A così come in Serie B: 10 milioni la richiesta per il cartellino, praticamente 1 milione per ogni ora giocata quest’anno con la Primavera, con la quale ha totalizzato appena 12 presenze. Verrà inserito probabilmente nella trattativa per Dzeko.
Ma potremmo aggiungerci pure la pluvalenza fatta con Andrea Adorante, altro attaccante della Primavera, che dopo 5 anni con le giovanili nerazzurre, torna al Parma ma fruttando alle casse nerazzurre ben 5 milioni di euro. E potremmo proseguire con quelle di Rizzo (valore di mercato 0.8, ceduto a 4,5)  Gavioli (passato da 0.3 a 4 mln) Emmers( da 1 a 5) etc. etc.

Facendo un confronto delle plusvalenze realizzate da Inter e Juventus negli ultimi 2 anni, viene fuori che il club nerazzurro ha incrementato del 149% il valore stimato all’origine dei propri giocatori, mentre la Juve solo del 47.1%.  Là dove la dirigenza bianconera ne “gonfiava”  il valore del 16.7 (Favilli) del 92.3 (Tello)  addirittura del 733.3% (Magnani), quelli dell’Inter  lo hanno fatto  del 1.100 (Valietti) del 2.900 (Zappa)  fino al 9.900% (con Vergani, appunto).

Però Sturaro e Mandragora….eggià!