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Ci risiamo? L’impressione è proprio questa: che la stiano apparecchiando di nuovo. Chi? Le Asl partenopee. Come accadde il 4 ottobre 2020, pure stavolta il dubbio se Juventus–Napoli si possa regolarmente giocare o meno la sera della Befana ha iniziato a insinuarsi nella testa dei tifosi juventini (come ha ben documentato nei giorni scorsi proprio Il Bianconero).

Come dar loro torto, alla luce di ciò che si sta verificando nelle ultime settimane in ambito sportivo proprio in Campania. Non solo nel calcio, ma anche nel basket: al primo tampone positivo, le squadre vengono bloccate dalle Asl. Alla Salernitana è stato impedito di partire per Udine causa due positivi nel gruppo squadra, saliti poi a 5; alla Gevi Napoli di salire a Venezia per la sfida di A1 con la Reyer per un paio di casi di positività nel gruppo squadra.

I cattivi pensieri aumentano ripensando a quanto avvenne l’anno scorso, quando furono sufficienti appena 2 giocatori contagiati a sollecitare l’intervento delle Asl e stoppare il volo per Torino della squadra napoletana. Per ora, all’interno della rosa azzurra, c’è già un contagiato da Covid-19, ed è Insigne: se da qui a fine mese dovessero aggiungersene altri, considerato quanto è capitato in questi giorni in Campania, sarebbe davvero da andarsi a giocare dal tabaccaio il rinvio della partita.

Aggiungiamoci pure che, causa Coppa d’Africa, Spalletti dovrà fare a meno di Koulibaly, Osimhen, Anguissa e Ounas, e a questi bisogna aggiungere anche lo squalificato Mario Rui, davvero le possibilità che il Napoli non parta pure stavolta aumentano esponenzialmente. Perché ricordiamo le pressioni esercitate per cercare di boicottare il torneo e non mandare i propri giocatori in Camerun, e perché non c’è molta voglia di
presentarsi all’Allianz Stadium con così tante assenze.

L’Asl potrebbe di nuovo fungere da 118 per l’emergenza, sfruttando come la scorsa volta il protocollo anti-covid, mai aggiornato dal Comitato Tecnico Scientifico ministeriale d’accordo con la Federazione. In teoria per far rinviare una partita servono almeno 8 casi di positività all’interno di una delle due rose, sempre  che però non intervenga un’istituzione sanitaria locale – appunto una Asl – a impedire la partenza di una squadra per motivi sanitari. Succederà pure stavolta?

All’andata la Juventus scese al Maradona priva di tutti i sudamericani, rientrati in ritardo alla Continassa causa gare di qualificazione ai Mondiali giocate quasi a ridosso di quel Napoli-Juve. Nessuno chiese rinvii. La partita si giocò e il Napoli la vinse. Senza recriminazioni da parte di chicchessia. Anzi, gli juventini se la presero pure con Szczesny e Kean per le papere sui 2 gol partenopei.

Adesso non sappiamo ancora con certezza se il 6 gennaio si giocherà Juventus-Napoli o se la Befana, oltre alle feste, si porterà via pure quella partita.