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L’annuncio del ritorno a casa di Pogba pare imminente, finora però non è ancora arrivato. Tutte le informazioni portano in quella direzione, e il tifoso juventino scalpita: vuole sentirsi dire ufficialmente che il Polpo Paul è tornato. Anche perché, finora, di operazioni in entrata non n’è stata chiusa nemmeno una e la Juventus necessita di rinforzi, onde evitare una replica della stagione appena conclusa. E Pogba sarebbe già tanta roba in confronto alla mediocrità dell’attuale centrocampo bianconero. 

D’accordo, il mercato è appena iniziato, però i nomi e gli spifferi sulle trattative circolano da settimane e la Juventus è ancora ferma al palo. Anzi, per dirla tutta, qualche obiettivo è già stato perso per strada.
Vedi Perisic, tornato da Conte che lo aveva allenato all’Inter, dopo essere stato ad un passo dal convolare a nozze con Madama. Alla fine, però, tra i 6 milioni della Juve e quelli del Tottenham, il croato ha preferito le sterline inglesi e l’idea di portarlo a Torino è sfumata, col sospirone grande degli interisti che tifavano affinché Ivan scegliesse la Premier.  

Poi c’è Di Maria, il cui approdo in bianconero sembra sempre ad un passo, invece col passare dei giorni la situazione si sta complicando: il giocatore vuole un solo anno di contratto, la Juve gliene offre 2 per sfruttare gli sconti governativi. In alternativa, per un’unica stagione, alla Continassa propongono un contratto al ribasso e al Fideo la cosa piace poco. L’impressione che possa finire tutto in un bel “arrivederci e grazie” è forte, anche se - dopo averlo visto in azione con l’albi-celeste – ci si augura davvero una svolta positiva.

Tutti svincolati i tre di cui sopra, quindi trattabili direttamente dai club. Come appunto fatto dal ds bianconero Cherubini insieme al vice presidente Nedved, senza finora riuscire a chiudere per nessuno di loro: Perisic è andato, Di Maria forse, Pogba è in divenire.  Chiudere coi “parametri zero” dovrebbe essere più facile che per il serbo Kostic, altro obiettivo di mercato della Signora per la fascia ma di proprietà dell’Eintracht, eppure non sembrerebbe affatto così. Altrimenti Rudiger, altro svincolato di lusso, non sarebbe volato a Madrid ma avrebbe scelto la Juventus che lo ha a lungo corteggiato,però gli offriva meno di Florentino.  

Cherubini sarà pure lento e con le idee non chiarissime (tanti nomi, nessun affondo decisivo, troppi tentennamenti), ma il problema di fondo è un altro e andrebbe fatto presente ai tifosi: il budget spendibile e la disponibilità economica della Juve sono entrambi ridotti. Ingaggi esagerati non se ne possono più offrire, bisogna prima liberarsi di quelli in essere, così da consentire nuovi arrivi. Dybala e Bernardeschi hanno lasciato libere delle caselle, ma per fare un mercato decente non basta, servono altre cessioni. Ramsey, Arthur, Rabiot, Alex Sandro i principali indiziati. E piazzarli altrove, con gli stipendi attuali, è complicato. 
Non solo, anche i nuovi acquisti andranno fatti col bilancino, provando ad inserire contropartite tecniche e puntando sui soliti pagamenti multi-rateali, come per i mutui sulla casa o i leasing per l’automobile. Ve lo ricordate il mantra moggiano degli anni 90/2000? Per ciascun giocatore che entra, ne deve uscire un altro. La ricetta di Arrivabene è circa la stessa. 

L’importante è parlare chiaro, quanto meno per arginare le polemiche future, e gli #Allegriout o gli #Agnelliout che inevitabilmente scatteranno in caso di mercato insoddisfacente e i possibili (speriamo di no) primi risultati negativi a Ferragosto.