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Ronaldo è tornato dalle ferie ed è estremamente motivato. Pirlo si è presentato ed ha idee molto chiare. Entrambi, però, hanno bisogno di poter avere a disposizione compagni & squadra adeguati per fare bene il loro lavoro. A cominciare da quello che tornerà finalmente ad indossare la maglia numero 9 alla Juventus, perché Cristiano ha bisogno di una spalla lì davanti, che non potrà mai essere Dybala – solista quanto lui – ed inoltre perché CR7 non sarà mai CR9, come avrebbe voluto Sarri.  Quel centravanti va acquistato e la lista dei papabili si sta sempre più restringendo, così come il tempo a disposizione da qui all’inizio della nuova stagione. Perché è vero che quest’anno la sessione di mercato estiva si chiuderà il 5 ottobre, ma quel numero 9 – mi auguro -glielo si vorrà consegnare a Pirlo prima che parta la Serie A, anche solo per iniziare a provarlo in campo insieme ai nuovi compagni.

A titolo informativo, per tutti quelli che “lasciate lavorare in pace la dirigenza, il mercato non è nemmeno cominciato!”, la Juventus ha appena acquistato dallo Schalke il centrocampista tuttofare Winston McKennie. Senza aspettare il 1settembre, perché gli acquisti si possono chiudere anche prima di quella data. Lo ricordo ai “bene informati” del web che danno facilmente dei “giornalai” agli altri. Il casting per la 9 si sta restringendo perché il Napoli non molla Milik ad un prezzo abbordabile (anche se in scadenza) e non accetta le contropartite proposte dalla Juventus, Jimenez è extracomunitario e con l’arrivo dello statunitense McKennie i posti in rosa sono andati esauriti, a meno che non spunti fuori un passaporto tedesco, al momento introvabile.  Zapata costa troppo.

Resta Dzeko, il quale per caratteristiche ben si sposerebbe col gioco di Ronaldo  & Dybala ed ha fatto una buona stagione con la Roma (19 reti e 14 assist) . Ha però già 34 anni e i neo proprietari del club capitolino chiedono almeno 15 milioni per liberararlo. La Juve ne offre circa una decina e l’accordo si può trovare a metà strada. Inoltre, lui vuole lo stesso ingaggio di Higuain, ovvero 7.5 milioni. La Juventus sta provando ad inserire delle contropartite, ma l’unica gradita sembrerebbe quella di Romero, appena acquistato dal Genoa per 25 pippi: la Roma ne sconterebbe appena 5 sul prezzo del cartellino del bosniaco. Impossibile per la Juve.

Condizioni alle quali, francamente, risponderei picche. Dzeko sarà pure bravino, ma sono cifre improponibili per un 34enne che, con tutto il rispetto, non è Benzema e da tempo non garantisce nemmeno più di superare le 20 segnature a stagione. È sicuramente migliore di Milik, iper-valutato da De Laurentiis, ma pretende uno stipendio monstre per le sue effettive qualità.

C’è poco da fare, il centravanti da acquistare sarebbe stato il vichingo Haaland, giovane e fortissimo, ma lo scorso gennaio la Juve rifiutò di pagargli 8 milioni di stipendio e Sarri non gli garantiva un posto in squadra, così Raiola lo dirottò a Dortmund. Accettare di dare ora 7.5 milioni ad un 34enne sarebbe folle, oltre che un controsenso. Soprattutto se non si riuscisse nemmeno ad inserire, in un ipotetico pacchetto, almeno un giovane interessante della Primavera giallorossa, tipo Alessio Riccardi classe 2001, centrocampista centrale con spiccate attitudini realizzative (solo quest’anno ha centrato la porta 13 volte).  Peccato però proprio Riccardi è destinato a finire al Napoli nell’affare Milik.  E allora, prendere o lasciare Dzeko. Ma l’alternativa qual è? Esiste un altro McKennie, versione attaccante, nel cassetto di Paratici?

Oppure si potrebbe optare per il classico “usato sicuro” (ha un anno in meno del bosniaco) a costo zero, ovvero Suarez, con doppio passaporto ma un ingaggio pesante (almeno 13 milioni) di quelli non più compatibili con le nuove direttive di Agnelli. Però, risparmiando sul cartellino, l’ultimo strappo alla regola – mollando Higuain e Khedira – si potrebbe ancora fare. Il pistolero/cannibale è ancora uno da più di 20 gol a stagione: 21 nella sua ultima al Barca, giocando 881 minuti in meno di Dzeko e dopo un’operazione al ginocchio.  Presidente, che ne dice?