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Partiamo da una frase, secondo me cruciale, pronunciata da Allegri subito dopo la sconfitta col Sassuolo: “Bisogna segnare di più, altrimenti se non si fa gol le partite non si vincono”. Detto dal teorizzatore del “corto muso”, che può anche andare bene in determinate circostanze, ma non può diventare la regola. Soprattutto quando gli avversari  sanno andare in gol meglio e più di te.

L’attuale Juventus, orfana di Ronaldo in grado di assicurare da solo circa una quarantina di marcature a stagione, ha realizzato finora (tra campionato e coppa) 19 reti. I suoi quattro attaccanti appena 9 (Dybala 4 di cui 2 su rigore , Morata 3, Kean 2, Kajo Jorge 0) e infatti nessuno di loro figura nella top-10 della classifica marcatori del campionato. Non a caso il reparto avanzato di Madama è il peggiore non solo delle prime 7 squadre in classifica, ma anche di qualcuna che al momento le sta dietro. Tipo l’Hellas Verona, con 22 reti realizzate, prossimo avversario in campionato. 

A questa poca prolificità sotto porta non sopperiscono nemmeno gli altri componenti della rosa, a cominciare dai centrocampisti. Una volta ci pensavano i vari Vidal, Marchisio, Pogba e Khedira, adesso l’unico a dare una mano è Chiesa, inserito formalmente nell’elenco di quelli che lavorano a metà campo ma – di fatto – considerato una punta. Pure Federico si è fermato a 2 centri ed ultimamente è parso parecchio appannato. Lui che è un potenziale top player di questa Juventus parecchio mediocre sul piano della tecnica individuale.

L’altro dovrebbe essere Dybala, per il quale danno tutti per imminente la firma sul rinnovo di contratto a cifre appunto da top. Col Sassuolo non ha fatto male nei 90 minuti giocati: 2 tiri (uno finito sul palo) 1 assist, 3 passaggi/chiave su 39 totali, 5 dribbling riusciti, un buon 79% di palloni lavorati con precisione. Tutto sommato, un discreto score. Seppur mancando la cosa più importante: il gol. Ciò che fa la differenza tra un bravo attaccante e un top player.

La Juventus possiede potenzialmente dei buoni attaccanti, nessuno in grado però di decidere da solo le partite, se non di rado (vedi Chiesa col Chelsea, quando sta bene). È anche vero che non sono supportati a sufficienza dal resto della squadra, però uno come Ronaldo riusciva ad andare in rete coi medesimi componenti della rosa attualmente al servizio di Allegri. Chiamato a suo volta a fare risultati con un materiale umano di non eccelsa qualità, e probabilmente anche parecchio fragile dal punto di vista caratteriale e psicologico. Altrimenti non si spiega come , ogni volta che la squadra va sotto con un avversario sulla carta di livello inferiore, non riesca o faccia un’enorme fatica a ribaltare il risultato. Vedi appunto con Empoli e Sassuolo, entrambe affrontate per giunta in casa, e in parte con lo Spezia, dove sul 2-1 per i liguri fu provvidenziale il salvataggio di Locatelli su un tiro destinato a rete sicura e che avrebbe chiuso pure quella gara. 
È una rosa alla quale manca sufficiente tecnica e carattere per vincere le partite: in questo momento ne posseggono di più le ragazze di Montemurro. Quando Chiesa ha le pile scariche, manca un trascinatore, un leader in grado di sopperire alle carenze della squadra. 

Nel mirino della critica è finito ovviamente Allegri, come spesso capita quando le cose in campo non vanno bene, ma credo che con la rosa attuale avrebbe avuto difficoltà pure un valorizzatore assoluto di giocatori come Antonio Conte. Che molto probabilmente andrà ad allenare lo United di Ronaldo. Mica scemo.