8

L’obiettivo Locatelli, il pallino Milinkovic-Savic, l’ipotesi Gabriel Jesus, la suggestione Luis Alberto. I nomi per il possibile mercato estivo bianconero non lesinano, quelli che mancano sono i soldi, e se "no tieni dinero" ogni operazione diventa complicata, vedi appunto quella per il centrocampista del Sassuolo.

Non sarà facile la prima estate da direttore sportivo per Federico Cherubini, costretto ad approvvigionarsi cedendo giocatori, come ai tempi di Moggi. Già, ma quali? Perché almeno il buon Lucianone ne sacrificava qualcuno vendibile (un esempio per tutti: Henry) e incassava i miliardi necessari per effettuare altri colpi. Cherubini quelli da cedere li avrebbe pure individuati, però non li vuole nessuno.

O meglio: sarebbero anche calciatori appetibili per gli altri club, ma soltanto se fossero disponibili ad abbassarsi i mega ingaggi ricevuti alla Juventus. E purtroppo nessuno di loro è disposto a farlo. Del resto, cifre e durata dei contratti li hanno stabiliti consensualmente con l’allora dirigenza, ovvio che adesso li difendano con le unghie e coi denti. Bisognava pensarci in sede di trattativa, dove invece la società si piegò a richieste folli per paura di vedersi sfilare i giocatori da altri club, soprattutto quelli acquisibili a parametri zero.

Proprio com’è capitato due anni fa con Rabiot e Ramsey: pur di riuscire a portarli alla Juventus, Paratici li strappò alla concorrenza proponendo loro ingaggi stratosferici. Roba da 7/8 milioni a stagione (più commissioni annuali per i loro agenti) che adesso li rende invendibili, a maggior ragione se alla Juventus non hanno particolarmente brillato o, come il gallese, sono stati limitati nel loro impiego per continui problemi fisici.

Così com’è incedibile Arthur causa la sua mostruosa valutazione a bilancio di 60 milioni, frutto della sovrastima fatta la scorsa estate da Juve e Barcellona nello scambio con Pjanic: cifre ultra gonfiate per rendere appetibile l’affare ad entrambi i club e ossigenare i rispettivi bilanci. Ora però si ritrovano in casa giocatori difficilmente ricollocabili, per valori fuori mercato e ingaggi troppo alti. Il brasiliano prende 6.5 mln, e soffre pure di una calcificazione al piede che potrebbe costringerlo ad operarsi. Chi se lo compra? Diventa difficile da inserire persino in un altro scambio. E il Barca vorrebbe restituirci Pjanic, pure in prestito. Sembra una barzelletta.

Poi ci sono tutti i rientri dai prestiti, i vari De Sciglio, Rugani, Pjaca, Perin, Pellegrini, pure loro con ingaggi alti e poco propensi a trasferirsi altrove. L’unico è Perin, non allettato dal fare il secondo a Szczesny e desideroso invece di andare a fare il titolare in un’altra squadra, ma la Juve preferirebbe trattenerlo per evitare di andare a spendere risorse per un secondo portiere. È l’unico della truppa disponibile al trasferimento, tutti gli altri non si fasciano minimamente la testa, perché come ha confermato di recente la stessa lady Rugani “io e Daniele stiamo bene a Torino”, e te credo! A proposito: il rinnovo al compagno fino al 2023 glielo propose nell’aprile 2019 Paratici, non Marotta già passato all’Inter, come pensa invece qualche tifoso pur di scaricargli ancora delle colpe.

Da dove si tira fuori quindi l’ipotetico “tesoretto” per operare sul mercato? In tempi di covid, non sarà facile fare cassa nemmeno coi soliti Primavera o Under 23, e sembra pressoché scontato che non libererà 90 milioni nemmeno Ronaldo, perché Mendes non ha trovato nessuno disposto a dare al proprio assistito lo stesso stipendio percepito dalla Juve, men che meno 30 milioni a quest’ultima per il cartellino.

Bisognerà inventarsi qualcosa: vedremo di quanta creatività è dotato Cherubini.