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Non c’è niente da fare, non ce la fanno. Chi? Gli interisti. Appena annusano aria di Derby d’Italia diventano incontinenti e iniziano a straparlare (male) della Juventus. È più forte di loro. Non nego che dall’altra parte gli juventini non facciano uguale quando gli tocca parlare dell’Inter, in genere però a cominciare sono sempre i ganassa nerazzurri, spesso sollecitati da qualcuno che va apposta ad intervistarli, sapendo di tirarci sempre fuori un titolo.

Ed ad accomunarli tutti quanti nelle loro esternazioni a cuore aperto è quasi sempre un denominatore comune: Calciopoli. Raccontata, ovviamente, nella versione che fa comodo agli interisti, accuratamente ripulita di tutto ciò che li riguarda in maniera diretta (e non è poco). Vuoi anche perché, in genere, nessun intervistatore gliene chiede mai conto, magari perché tifa Inter pure lui.

Ha cominciato la scorsa settimana l’ex patron nerazzurro Moratti dopo l’ennesimo ricorso respinto, stavolta dal Tar, alla richiesta Juve di revocare lo scudetto 2005/06 all’Inter : “So che gli juventini si arrabbiano – ha detto -, e proprio per questo quello scudetto lo rivendico con maggiore convinzione, perché è stato il risarcimento di tutti i furti subiti”. E poi giù con la solita tiritera: la Serie A era manipolata, noi le vittime, si ingannava la gente con la disonestà, bla bla bla. Neanche il minimo accenno alla relazione Palazzi 2012, che lo riguardava personalmente, considerato che – tra i vari illeciti contestati all’Inter - chiedeva anche una possibile radiazione proprio per Moratti, causa i contatti diretti coi designatori e le esplicite richieste per favorire l’Inter.

L’altro ieri è stato invece il turno del fedele scudiero morattiano, il vicepresidente interista Xavier Zanetti, un altro che alla Juve non gliene ha mai risparmiate. Così è stato pure stavolta, seppur commettendo un autogol: “Cos’è Juve – Inter per me? Penso al 2005 e alla finale di Supercoppa vinta in casa loro. L’inizio di un filotto vincente”.

E bravo Zanetti! Se c’è una partita, ed un Derby d’Italia, che – per usare il vocabolario interista – è stata “derubata” alla Juventus è proprio quella. Vinta dall’Inter con un gol di Veron ai supplementari, dopo però l’ingiusto annullamento, nei 90 minuti ordinari, di una rete regolare a Trezeguet per un fuorigioco inesistente, come poi dimostrato dalle moviole. Ci fosse stato il Var quella marcatura sarebbe stata convalidata e, forse, quella Supercoppa non sarebbe andata a Milano.
Purtroppo Zanetti è come Moratti: dimentica. O, più facilmente, omette. Un vizio comune a quasi tutti gli interisti, siano essi dirigenti, giornalisti simpatizzanti della Beneamata o semplici tifosi.

Avanti il prossimo! Perché vedrete che nelle prossime 48 che precederanno il derby d’Italia ci sarà qualche altro interista che sparerà ad alzo zero sulla Juve. Magari un Nicola Berti, la cui avversità nei confronti della Juve è nota, essendo arrivato persino a dichiarare anni fa che “quando si gioca contro quelli lì gli scandali sono un’abitudine, sono dei mezzi delinquenti”, e tutti giù a ridere. Tanto chi dovrebbe arrabbiarsi, alla Continassa, fa spallucce e non replica mai. E fa male. Stile Juve? Boniperti non sarebbe mai stato zitto, e Moggi è rimasto l’unico a replicare e difendere la Juve da quegli attacchi. Però la Juventus dovrebbe ogni tanto farlo pure da sola.