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La situazione appare sempre più chiara, per chi ovviamente non ha le fette di salame sugli occhi e respinge a priori ogni cattivo pensiero: Dybala non ha nulla. È guarito dalla lesione al collaterale mediale, anche perché era di bassa entità. Ogni tanto potrebbe accusare qualche piccola fitta, soprattutto in partita quando solleciterà le ginocchia, ma non rischia di rompere il legamento.

Glielo hanno detto e ripetuto per settimane pure i dottori del JMedical, lo ha ribadito di recente pure uno specialista come Tencone (ex medico Juve) ma Dybala non se n’è mai convinto del tutto. E quando sembrava imminente il suo rientro in campo, stoppava tutto perché diceva di sentire dolore. Gettando nello sconforto Pirlo, convinto di averlo quasi recuperato.

Non fidandosi a sufficienza (e ciò non è bello) delle rassicurazioni fattegli dallo staff medico bianconero, ha preteso un consulto con uno dei massimi luminari mondiali in materia, come il professor Cugat. Ed è stato accontentato: imbarcato l’altroieri su un jet privato e portato a Barcellona. Dove Cugat gli ha praticamente confermato la diagnosi fattagli a Torino, ovvero collaterale guarito ed ha scongiurato persino un possibile intervento chirurgico. Si è limitato a consigliare una nuova terapia. Ma ovviamente i tempi di recupero restano incerti, perché dipende sempre e soltanto dal giocatore, la cui soglia del dolore sembra essere davvero molto bassa.

Nei giorni scorsi ho paragonato la vicenda Dybala a quella di Cannavaro, e continuo a vederci delle similitudini. È davvero incomprensibile come un giocatore che, a parole, dichiara di scalpitare per poter tornare al più presto possibile in campo poi si chiami fuori alla prima piccola fitta. Nonostante i medici continuino a rassicurarlo dicendogli che accusare ogni tanto ancora un po’ di dolore è assolutamente normale. Ma lui niente, come un bimbo viziato ha preteso glielo dicesse Cugat.

Ora so già che il partito dei dybalisti ad oltranza mi accuserà di avercela con Dybala, di spingere per la sua cessione, di non avere competenze e notizie (le hanno loro?) sulle reali condizioni del giocatori, e tanti altri bla bla bla . Non è così: tanto quanto Pirlo e la dirigenza juventina, anch’io vorrei vedere al più presto in campo Dybala. Perché in questo momento topico della stagione sarebbe di fondamentale importanza recuperare un giocatore forte come lui. Certo, deve stare bene, ma dovrebbe anche metterci del suo.

Se davvero, come dichiara spesso, tiene alla maglia della Juventus e non vede l’ora di poter tornare utile alla squadra, la smetta di fare i capricci e si dia una mossa, lasciando perdere ruggini passate (il tentativo di cessione allo United) e la questione contrattuale. Prenda esempio da compagni come Ronaldo, Chiesa, McKennie, sempre pronti a dare il massimo anche quando non sono al top della forma o soffrono di qualche piccolo acciacco.

Se lo ficchi nella testa: il suo ginocchio è a posto, non ha più nulla, non rischia una rottura. Glielo stanno dicendo in tutte le lingue i medici che lo curano e lo visitano ogni giorno, buon ultimo pure Cugat. O dobbiamo davvero pensare che il dolorino al ginocchio sia la scusa per tenere sotto scacco la Juventus, determinata a non dargli i soldi che chiede?