A Napoli non passa giorno in cui ad una radio locale non venga intervistato qualche avvocato, giurista, procuratore al quale non gli venga domandato se la sentenza emessa contro il Napoli possa essere ribaltata. Glielo chiesero anche a Sandulli prima che visionasse le carte processuali, e lui illuse il popolo azzurro con la frase “la classifica del campionato non può essere scritta dal Covid”. Il presidente della Corte federale passò in un attimo dalla standing ovation alla pernacchia prolungata non appena, giorni dopo, confermò il verdetto di primo grado, motivandolo con le accuse di dolo preordinato. La colpa però è di Sandulli, al quale sarebbe bastato non concedere quell’intervista “possibilista” sul ribaltone, trincerandosi in un più professionale “no comment” visto che a giudicare il Napoli sarebbe stato proprio lui.
In analogo silenzio, a mio parere, dovrebbero restare tutti coloro che hanno un ruolo giuridico, in nome di quella riservatezza di cui sembra ormai essersi persa traccia. Invece le radio li chiamano e loro sono sempre disponibili a rispondere, ad alimentare speranze “partigiane”, ad individuare casistiche e possibilità che quel ricorso possa essere accolto e la partita rigiocata. È come se un imputato chiedesse direttamente al giudice, anziché al proprio avvocato difensore, se verrà condannato oppure no. Assurdo. Eppure sulle radio partenopee in questi giorni si sta assistendo proprio a questo.
Per non parlare di ciò che sta scatenando sui social il plotone dei finti-terzisti, quelli che su 100 tweet pubblicati in almeno 90 prendono di mira sempre e solo la Juventus. Loro sono i punti di riferimento di tutti gli haters antijuventini che si nutrono di fake. Tipo l’ultima: se Norvegia-Romania di Nations League verrà rigiocata, dopo annullamento della partita da parte delle autorità norvegesi per un caso di Covid, allora potrà essere ridisputata pure Juve-Napoli. Ai discendenti di monsieur Lapalisse mi limito a ricordare solo una parolina presente nell’ultima sentenza federale: dolo. Oltre alla differenza esistente tra una Asl territoriale e un Ministero della Salute nazionale. Ogni tanto un minimo d’informazione ben data non guasterebbe.