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Come sarà il mercato estivo della Juventus lo ha fatto capire, senza girarci troppo attorno, il nuovo responsabile dell’area tecnica Cherubini nel giorno della sua investitura ufficiale nella sala stampa dello Stadium: sarà un mercato di opportunità. Tradotto, pochi acquisti. E poco significa poco, ovvero un paio di innesti, se va bene.

In sintesi, un mercato povero. Anche perché per Cherubini, e da quanto si è capito pure per il resto della dirigenza bianconera, la rosa sarebbe già competitiva così com’è. Un vecchio refrain già ascoltato dal predecessore Paratici, e adesso fatto proprio dal suo allievo. “Un patrimonio tecnico da rivalutare e con ampi margini di crescita” ha detto. E il compito di rivalutare la rosa spetterà a Massimiliano Allegri.

Quindi, se va preso alla lettera quanto dichiarato da Cherubini, il restyling del centrocampo – il reparto più bisognoso di intervento – si limiterà probabilmente al solo Locatelli, dopodiché “si resterà vigili” sul mercato. Soprattutto se sarà possibile cedere o scambiare qualche elemento ritenuto sostituibile, leggi Ramsey, Rabiot o Arthur, ciascuno con stipendi o valutazioni non certo alla portata di molti possibili acquirenti. Ancor di più in un periodo storico flagellato dal covid e con pochi soldi in circolazione.

L’aumento di capitale da 400 milioni annunciato dalla Juventus servirà a colmare le perdite dovute alla pandemia e a finanziare la gestione corrente, alla voce acquisti non verrà stornato quasi nulla. Si tornerà ad operare come ai tempi di
Moggi & Giraudo: si compra solo se si vende.
E il difficile sarà cercare di piazzare altrove i giocatori di cui ci si vorrebbe privare.

Della lista non fa parte Ronaldo, anche se in tanti restano convinti che lo snodo del mercato estivo Juve dipenda soprattutto dalla sua cessione. Mi rifaccio di nuovo alle dichiarazioni di Cherubini: “Sembra si debba necessariamente parlare di un suo trasferimento, ma non è cosi. Cristiano resta centrale nel nostro progetto”. Perché, ha aggiunto Agnelli, “i giocatori non si valutano solo tecnicamente ma anche commercialmente” e Ronaldo, pur in era pandemica, resta un volano per il business di Madama.

Allegri ha consigliato ad Agnelli di sbarazzarsene al più presto in modo da consentire la crescita della squadra? Leggende metropolitane. Cherubini ha infatti ribadito la “centralità” di Ronaldo nel progetto Juve. E il grande amico di Max, l’ex tecnico Galeone, proprio qui su IlBianconero.com, ha recentemente dichiarato “non penso proprio che Allegri si priverebbe di Ronaldo. Di sicuro non si taglierebbe le vene se lo cedessero” che è ben diverso dal postulato di partenza, messo in giro non si sa da chi ma diventato subito precetto. Solo un pazzo si priverebbe a cuor leggero di un goleador da almeno 35/40 gol a stagione, anche se ha 37 anni. Lo farebbe solo se avesse risorse finanziarie tali da potersi permettere un sostituto all’altezza, un budget di cui Cherubini in questo momento non dispone. Quindi, resterà anche Ronaldo e qualcuno, prima o poi, dovrà farsene una ragione, evitando di fare sempre i conti in tasca a Madama, che fin quando avrà gli Agnelli alle spalle non rischierà il default. Settecento milioni di ricapitalizzazione in 2 anni e mezzo sono lì a dimostrarlo.

Alla fine rimarrà e rinnoverà pure Dybala, “accontentandosi” dei 10 milioni offertigli dal club, considerando che in giro lui e il suo procuratore Antun non sono riusciti a trovare chi gliene offrisse di più. Il covid ha spiazzato pure loro. Quindi, obtorto collo, si andrà alla firma. Controvoglia, da entrambe le parti, ma la si metterà.

Alla Continassa lo scenario attualmente è questo, e di sicuro non è di quelli graditi ai tifosi, ma è purtroppo realistico. A meno di clamorose ed improvvise opportunità che si potrebbero creare. E spesso il mercato è imprevedibile.