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“Esigo spiegazioni”. L’incipit è già di quelli alla “lei non sa chi sono io” che invoglierebbero a fare a tutt’altro, di certo non a spiegare. Detto ciò, non si capisce nemmeno da chi desideri ricevere immediati  ragguagli la signora Selvaggia Lucarelli, col suo incazzoso tweet sui tamponi fatti a Dybala, fidanzata e un loro amico, mentre in Lombardia non vengono fatti manco ai moribondi in casa. Forse sta aspettando un chiarimento direttamente dalla Juventus, oppure da qualcuno della Regione Lombardia – già bollata, sempre da lei, d’incapacità sul sito TPI.it -  o direttamente dal Governo, boh.

Nell’attesa che qualcuno la chiami, provo a dargliela io una spiegazione per quanto attiene alle mie, seppur limitate, conoscenze in materia. Paolo Dybala è un giocatore juventino, come tale un dipendente della Juventus FC. Se c’è una cosa a cui tiene particolarmente la società Juve (alla pari di qualsiasi altro club di calcio) è proprio la salute dei  suoi atleti , perché se non stanno bene non possono giocare a pallone, venendo meno alla loro principale funzione all’interno del club, quella per cui vengono lautamente stipendiati. In questo periodo, poi, le attenzioni sono al massimo dei livelli per ragioni facilmente comprensibili.

Da qualche anno, la Juventus si è pure dotata di un centro medico all’avanguardia (il J Medical, aperto pure al pubblico, quindi, volendo pure alla signora Lucarelli: basta prenotarsi e pagare) dotato di una vasta gamma di servizi, diagnostici e specialistici. Non appena un giocatore ha dei problemi, lo fanno andare lì e lo visitano. Da uno strappo muscolare ad un infortunio traumatico. Ovviamente, per una risonanza magnetica non attende settimane o mesi come capita a tutti noi comuni cittadini, ma gliela fanno subito, così da avviare un’immediata terapia.
Pressoché la stessa cosa accade in tutti gli altri club, d’Italia e del mondo. Non si tratta di essere Vip (proprio come la Lucarelli), ma semplicemente di essere atleti, monitorati H24 da uno staff medico completamente ed esclusivamente dedicato a loro. Sbagliato etichettarli quindi come “raccomandati”:  è la prassi ordinaria per chi fa quel mestiere.

Ecco perché a Dybala, così come a tutta la squadra (e stavolta, inevitabilmente, pure a qualche loro famigliare) sono stati fatti più tamponi:  non c’è stata discriminazione, o un trattamento diverso dagli altri. Funziona così. Se la Lucarelli, anziché  la giornalista/artista/scrittrice/blogger/commediografa/ opinionista facesse anche la calciatrice in una squadra di Serie A o B femminile, o avesse avuto come compagno un calciatore della Juventus, avrebbe fatto il tampone pure lei. Com’è capitato alla fidanzata di Dybala (contagiata), o a quella di Rugani (contagiato). Prossima settimana verranno sottoposti a tampone pure i giocatori dell’Inter, attualmente in quarantena. Così come li hanno fatti i giocatori della Fiorentina, della Sampdoria, del Verona, dove si sono registrati altri contagi. Dov’è lo scandalo, signora Lucarelli? Alla Juve hanno terminato i tamponi sui calciatori e come sa ci sono tre positivi. I prossimi controlli li faranno quando darà lei il permesso.