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Qualcuno lo aveva messo in dubbio e invece, col trascorrere (lento e noioso) di questi giorni d’emergenza, scopriamo Claudio Lotito essere per davvero un virologo: parla di esami spirometrici e sierologici, screening preventivi, nebulizzazioni con perossido d’idrogeno, mascherine P3 e tutto ciò che serve per non contagiarsi di coronavirus con la naturalezza di un medico. 

Lo ha fatto ai microfoni della radio ufficiale della Lazio e sembrava di ascoltare non il presidente del club romano, bensì quello dell’Ordine Nazionale dei medici. Il dottor Lotito ha praticamente assicurato che il centro sportivo di Formello è più sicuro di un ospedale, e quindi se col Covid-19 in giro per l’etere si continua a lavorare dentro le fabbriche, non si capisce perché non possano farlo anche i calciatori in condizioni di totale sicurezza (ovviamente, garantite da lui dentro la sua clinica).

Tutto questo per arrivare sempre al solito punto: far riprendere il più presto possibile gli allenamenti e ricominciare quel campionato che lui sente di poter vincere. Altrimenti simili discorsi, e tanta fretta, sarebbero ingiustificati. 

Diamo pure per possibile il ritorno al calcio giocato, resta da capire quando ricominciare. E come. Possibilmente con tutte le squadre rimesse in campo con una condizione di forma accettabile. Non una più di altre. Perché il Dr. Lotito a questo punta: avere l’intera rosa della propria squadra riatletizzata a puntino non appena ricomincerà la Serie A. 

Cosa che probabilmente non potrà fare qualcun altro, leggi Juventus, con 9 giocatori obbligati a sottoporsi a nuova quarantena appena rientreranno in Italia. Non solo, pure con quelli contagiati (3) bisognosi di ancora più tempo per recuperare al meglio. 

Aspetti che al Dr. Lotito sembrano importare poco. Peggio per loro se se ne sono andati all’estero o si sono ammalati. L’importante è ricominciare a giocare, chi c’è c’è. Se poi fai notare al suo portavoce Diaconale quanto sia cinico e opportunista il suo presidente, si arrabbia. 

Allo stato attuale dell’arte, alla Continassa potrebbero riprendere ad allenarsi 10 giocatori della prima squadra: 2 portieri (Buffon, Pinsoglio), 4 difensori (De Sciglio, De Ligt, Bonucci, Chiellini) 3 centrocampisti (Bentancur, Ramsey, Bernardeschi), 1 attaccante (Cuadrado). A questi si aggregherebbero quelli della Primavera e della Under 23. Fuori Ronaldo, Dybala, Douglas, Higuain, mezzo centrocampo, più i difensori Danilo e Alex Sandro. Alla clinica di Formello ci sarebbero invece tutti i titolari a disposizione di Simone Inzaghi. 

Perché non approfittarne, giusto dottor Lotito? O dottor Stranamore?

Per evitare di falsare ulteriormente un campionato, di fatto, già falsato, FIGC e Lega dovrebbero – previo consenso del Governo centrale – stabilire una data comune per la ripresa degli allenamenti, per ipotesi intorno ai primi di maggio. Obbligatoria per tutti, ovviamente. 

Chi non la dovesse rispettare, pagherebbe dazio. Come i comuni cittadini multati se violano il lockdown. Sempre che il calcio non voglia continuare ad essere un mondo a parte.