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Per favore, non ci si attacchi ora ai rigori non concessi dall’arbitro Gil Manzano alla Juventus col Lione pur di aggrapparsi, in qualche modo, ad una ciambella di salvataggio e riuscire così a giustificare la brutta sconfitta bianconera in Alvernia. Mi rendo conto di andare in controtendenza, perché registro reclami da più parti, ma non cambio idea lo stesso: a mio parere non c’era né quello su Ronaldo (già fuori tempo di suo su quel cross, e la spinta di Denayer è leggera) né quello su Dybala (che si lascia cadere all’indietro quando sente sul petto la mano di Guimaraes). Se avessero concesso al Lione dei rigori per falli del genere mi sarei abbastanza risentito. So che molti juventini non la penseranno come me, ma purtroppo ho il brutto vizio di ragionare con la mia testa e se qualcosa non mi convince lo esterno.

Il mio non vuole essere un atteggiamento snob, un modo per voler rimarcare la differenza tra me e qualcun altro, magari più avvezzo del sottoscritto a protestare per un rigore non concesso, ma una convinzione. E non mi interessa ascoltare ex arbitri o colleghi sostenere il contrario, non cambio opinione. Ciascuno è libero di esprimere il proprio parere, loro così come il sottoscritto.

Chi ha avuto voglia e pazienza di guardare il mio video post partita avrà notato che , nei quasi 12 minuti di commento, non ho fatto il minimo accenno ai due possibili falli da rigore. Ero – e resto – talmente arrabbiato per lo squallore visto in campo da non averci nemmeno pensato quando stavo registrando il commento, a differenza di tanti che, al contrario, ci stanno ancora polemizzando adesso. A mio giudizio, non solo non andavano fischiati, come ha fatto appunto l’arbitro Manzano, ma, in caso di trasformazione, avrebbero messo l’ennesima toppa ad un’altra prestazione negativa da parte della squadra. Si sarebbe forse salvato il risultato ma mascherato le magagne, come già capitato troppe volte nel corso di questa stagione grazie alle prodezze di Ronaldo o qualcun’ altro.

La Juventus di Sarri, dopo sette mesi ancora priva di una propria identità e di un gioco, vive di episodi: la giocata del singolo, qualche rara combinazione vincente tra i suoi giocatori, una punizione, magari un rigore. Non uso a caso il “magari” perché, maglia a strisce o da fantino che sia, finora in questa stagione la squadra bianconera di penalty ne ha ottenuti  a favore 8 in campionato e nessuno in Champions League, contro per esempio  i 14 avuti da chi la maglia ce l’ha a tinta unita. Questo per smentire Sarri quando dichiara che, per due episodi come quelli verificatisi a Lione, in Italia la Juventus avrebbe ottenuto sicuramente altrettanti rigori. Non è così, o almeno, io non ne sarei così sicuro come lui, abituato forse a ragionare ancora come un tifoso del Napoli.

Per giunta, continuare ad insistere su questa cosa del differente trattamento arbitrale ottenuto dalla Juve in Italia, non solo è statisticamente sbagliato, ma scredita l’immagine della  società stessa, presa fin troppo di mira su questo argomento dagli antijuventini.  Sarri  lo aveva già fatto proprio dopo la sconfitta al San Paolo, lo ha rifatto dopo quella col Lione.
Sconfitta per giunta meritata. Un eventuale calcio di rigore avrebbe permesso alla squadra di salvare la ghirba, come accaduto in Coppa Italia col Milan, ma non una performance del tutto insufficiente. E non puoi nemmeno sempre sperare che un episodio ti raddrizzi il risultato di una partita, nascondendo poi sotto il materasso tutta la polvere. Troppa,accumulatasi da mesi e che c’è ancora chi si ostina a non voler vedere.